“Con la pubblicazione sul BUR n. 16 del 16 maggio scorso delle graduatorie provvisorie dei beneficiari dei contributi previsti dal Programma Apistico 2012-2013 si punta a rafforzare il comparto che nella nostra regione registra una situazione interessante di espansione: circa 35 mila alveari, 10.500 quintali di miele prodotto, 500 aziende iscritte all’Albo regionale, con una Produzione lorda vendibile pari a circa 4 milioni di euro”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura Nicola Benedetto.
“Le domande pervenute – prosegue – sono 62; a seguito dell’istruttoria effettuata dagli uffici competenti, ne sono risultate ammissibili 47, non tutte finanziabili per insufficienza di fondi e 15 non ammissibili per mancanza di requisiti previsti dal bando. Esprimo pertanto l’auspicio di procedere allo scorrimento della graduatoria in caso di attribuzione da parte del Mipaf di ulteriori somme aggiuntive o in caso di rinuncia dei beneficiari.
Per l’anno 2012-2013 è stata stanziata la somma di 80.114 euro. I beneficiari riceveranno le somme dall’Agea.
Il provvedimento rientra in un programma triennale che stabilisce azioni finanziabili previste anche sulla base di risorse stanziate dal Ministero delle Politiche agricole.
Il programma, nello specifico, prevede: Azioni di lotta alla varroa e alle malattie connesse, acquisto arnie antivarroa 40.500 euro e acquisto di presidi sanitari 3.750 euro; Azioni per i laboratori di analisi: spese per le analisi sul miele euro 7.500; Gestione per il ripopolamento del patrimonio apicolo – acquisto di sciami con api regine euro 28.364.
Il provvedimento è stato varato per potenziare, come richiesto dagli operatori del settore, le azioni rivolte al ripopolamento del patrimonio apicolo danneggiato dalle recenti avversità atmosferiche.
La Basilicata è la decima regione produttrice di miele in Italia e oltre la metà degli apicoltori sono giovani imprenditori sotto i 40 anni, buona la presenza femminile. La carta dei mieli della Basilicata, realizzata dal Consorzio regionale di tutela e valorizzazione del miele lucano contiene 15 varietà prodotte in 10 aree. Secondo la carta la regione ha 15 mieli di eccellenza tra Acacia, castagno agrumi, prodotti nelle varie aree ( Pollino, Colline materane, Val D’Agri-potentino) dovuti anche alla ottima biodiversità presente sul territorio.
Quanto al fenomeno della moria delle api, fenomeno a livello mondiale che ha differenti cause che necessitano di approfondimenti tecnico-scientifici, tra le azioni messe in campo di rilievo c’è il progetto sperimentale condotto dall’Alsia che fa uso dell’ape domestica. L’impiego di tale insetto come bio-indicatore permette di ottenere informazioni sull’uso di prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura. L’Alsia si avvale della collaborazione del Cra-Ina ( Istituto nazionale di apicoltura). Il monitoraggio si basa su 9 stazioni in Basilicata. Secondo i dati del biomonitoraggio effettuato dall’Alsia negli scorsi anni la moria in alcuni casi è stata causata dall’uso di esteri fosforici ( dimetoato e metidation) molto usati nella zona Metapontina in un caso invece è stata rilevata la presenza di un neonicotinoide (imidacloprid) che nel Metapontino trova largo impiego nei trattamenti preventivi contro gli afidi su drupacee e sugli agrumi. Ogni stazione copre 7 chilometri quadrati ed è dotata di due alveari, muniti di gabbie per la raccolta di api morte. Il biomonitoraggio serve per fornire informazioni sull’utilizzo di agro farmaci e su altri parametri ambientali come la presenza di metalli pesanti, radionuclidi o inquinanti derivanti dagli idrocarburi. Comunque il monitoraggio pur avendo evidenziato casi di uso non consentito o irrazionale di alcune sostanze attive nel Metapontino la moria di api è molto lontana da altri contesti di contaminazione ambientale verificatisi in altre regioni italiane”.
Mag 23