“Per la proroga della detrazione fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e quella del 50% per le ristrutturazioni edilizie non è stata ancora trovata dal governo la copertura finanziaria per prolungare il bonus sino a fine anno. Anche per la Basilicata sarebbe un nuovo colpo negativo al comparto delle costruzioni”: a sostenerlo è il segretario regionale della Feneal-Uil Domenico Palma evidenziando che “da anni in media le domande per le agevolazioni fiscali presentate al Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrata in Basilicata riguardano in media per lo più 1.500 micro-cantieri l’anno. Da solo questo dato – continua – dovrebbe convincere Governo e Parlamento non solo a prorogare un provvedimento particolarmente atteso dalle famiglie ma a stabilizzarlo ed estenderlo anche agli interventi di consolidamento antisismico di cui il nostro patrimonio abitativo ha bisogno. Ritenevamo che con il nuovo Governo si potesse avviare una svolta rispetto alla politica del rigore e dei tagli che ha caratterizzato il precedente Governo Monti . Invece sentire da esponenti del Governo Letta che “la proroga delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie fino al 30 giugno 2014 è suscettibile di generare effetti negativi sui saldi di finanza pubblica” non ci fa sperare in un reale cambiamento”.
Nel sottolineare che “il sistema di agevolazione fiscale del 55% si e’ dimostrata, una misura di grande importanza: ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto”, Palma afferma che “circa 20 mila alloggi in Basilicata sono stati costruiti dopo il 1942 e almeno 120mila prima del 1960 con ben 70 mila in uno “scarso stato di conservazione”. Ci sono poi gli aspetti riferiti al risparmio energetico, tenuto conto che lo strumento si è rivelato efficace in tema di sostenibilita’ ambientale, di sostegno del mercato dell’edilizia di qualità e di risparmio di emissioni di anidride carbonica. Per questo, per i lavoratori edili della Uil l’unica strada per rimettere in moto un settore dell’edilizia in piena crisi e dell’economia più in generale è quella della riqualificazione e dell’efficientamento del patrimonio immobiliare esistente, del rilancio delle politiche urbane in chiave ecosostenibile, che devono tornare al centro delle politiche di sviluppo territoriale anche attraverso la capacità di attrarre e valorizzare risorse umane ed imprenditoriali, legate alla qualità dei luoghi, delle infrastrutture cittadine e dei servizi pubblici, culturali e sociali”.