Nel corso delle indagini sulla tentata estorsione ai danni dell’impresa edile di Ferrandina, i militari del Nucleo Investigativo Carabinieri di Matera hanno accertato un tentativo di inquinamento delle prove da parte di due uomini di Altamura: uno di essi, S.P., classe 1961, sorvegliato speciale di p.s., fratello minore di S.P., classe 1957, arrestato il 4 maggio per la tentata estorsione; l’altro, V.L., classe 1976, cognato del maggiore dei due fratelli, arrestato il 14 maggio nell’ambito della medesima indagine. Entrambi sono stati arrestati per il reato di tentata induzione a non rendere dichiarazioni all’Autorità Giudiziaria (art. 377bis c.p.).
I carabinieri, coordinati dal Sost. Proc. dott.ssa Anafranca Ventricelli, hanno scoperto che i due nuovi indagati hanno contattato e incontrato in più occasioni V.G., imprenditore già destinatario di informazione di garanzia nell’ambito della precedente indagine, allo scopo di indurlo a ritrattare le dichiarazione già rese agli inquirenti, esigendo anche di conoscere chi fosse il suo legale, e pretendendo che egli cambiasse il legale d’ufficio nominandone uno di fiducia (addirittura cercando di suggerine uno), affinché il difensore di S.P. lo contattasse per cercare di concordare la strategia processuale.
Per ottenenre il proprio scopo, non vi è dubbio che i due odierni indagati abbiano fatto leva anche sulla implicita capacità intimidatrice del sorvegliato speciale, noto pregiudicato altamurano, che in ben due occasioni ha preteso di incontrare V.G. da solo, nella campagna di Altamura, evidentemente per evitare occhi indiscreti, ma anche per spaventare ancor di più V.G..
Sabato 25 maggio i militari hanno notificato l’ordinanza a V.L. in carcere a Matera, ove era già detenuto dal 14 maggio. Lo stesso giorno anche S.P. è stato arrestato e ristretto nella casa circondariale di Matera; egli risponde anche della violazione della sorveglianza speciale.
Le ordinanze sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Matera, dott.ssa Angela Rosa Nettis su richiesta del Sost. Proc. competente sull’indagine, dott.ssa Annafranca Ventricelli.
Nella foto le due persone arrestate nella seconda operazione