Maria Bruna Montemurro di Filcams Ccigl e Giuseppe Arcieri di Fisascat Cisl denunciano in una nota le difficoltà dei lavoratori della struttura alberghiera della Oro Hotel di Policoro.
E’ il caso dei lavoratori e lavoratrici della struttura alberghiera della Oro Hotel di Policoro che da circa 10 mesi non percepiscono le retribuzioni spettanti.
Le scriventi hanno incontrato i lavoratori alla fine dell’anno 2012 quando hanno appreso della drammatica situazione economica in cui erano le maestranze.
Si è tentato di instaurare un rapporto di carattere conciliatorio con la ditta, chiedendo verie volte di incontrarsi, al fine di far recuperare ai lavoratori le retribuzioni arretrate. Quello che le ns. richieste di incontro hanno sortito è stato un riconoscere ai lavoratori, unilateralmente da parte datoriale, acconti su retribuzioni arretrate e nel frattempo si accumulano le spettanze correnti. Non si spiega come mai la ditta continui a mantenere questo stato di precarietà delle maestranze, in quanto solo nei mesi di aprile e maggio u.s. l’albergo ha lavorato e ci sono stati anche eventi e ricevimenti che hanno richiesto persino l’impiego di ulteriori lavoratori, questi regolarmente pagati, per supportare, appunto, l’attività lavorativa.
Nella giornata del 28 maggio 2013 le scriventi hanno incontrato i lavoratori in assemblea sindacale e dopo aver discusso a lungo si è deciso insieme di dichiarare lo stato di agitazione delle maestranze e di bloccare la prestazione lavorativa dello straordinario sino a quando la ditta non risolverà la situazione economica in cui versa.
Lunedì 10 giugno 2013 le scriventi incontreranno, se confermato, la ditta in sede a Policoro per individuare una soluzione al problema.
Intanto, si chiede alla ditta di preparare un piano di rientro delle retribuzioni arretrate e di mettersi in norma con le retribuzioni correnti.
Non si può pensare di fare impresa sulla pelle dei lavoratori che da mesi hanno fatto ricorso alle proprie economie pur di non perdere il posto di lavoro.
Ma come si può pensare di continuare a far leva sui bisogni dei lavoratori e vivere sempre sotto lo schiaffo del ricatto morale e della minaccia di non poter continuare a lavorare?
E, ancora, si può continuare a parlare di turismo e di tutti i servizi ad esso connessi, se non si rispettano le norme basilari e i lavoratori addetti al settore?
Le scriventi e i lavoratori, si riservano di mettere in campo azioni più incisive, se non si raggiungerà una adeguata soluzione.
Maria Bruna Montemurro di Filcams Cgil e Giuseppe Arcieri di Fisascat Cisl