Per i 666 esercizi commerciali lucani specializzati in vendita di mobili – per lo più concentrati nelle aree di Potenza (231) e di Matera (141); a seguire 92 nell’area del Melfese, 80 nel Metapontino, 69 nel Lagonegrese e 53 nel Senisese – lo sconto fiscale deciso dal Governo a favore di chi compra mobili per la casa da ristrutturare è un’ “autentica e sana boccata d’ossigeno”. E’ il commento della Confesercenti in una nota a firma del presidente Prospero Cassino. Il nuovo bonus casa mette a disposizione 10.000 euro di spesa detraibile al 50%, quindi esattamente 5.000 euro, per l’acquisto di «mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione». Dunque armadi, divani, librerie, poltrone, cucine: una dizione molto ampia che lascia aperta la porta un’infinità di beni nei quali, però, non è possibile includere elettrodomestici e televisioni. Ma attenzione: perché il bonus aggiuntivo sui mobili possa essere portato all’incasso occorre che l’acquisto sia legato alla ristrutturazione dell’abitazione. La cifra spendibile per questi interventi ha un tetto: 96.000 euro per i lavori di ristrutturazione e 10.000 euro aggiuntivi per l’acquisto di mobili. In totale 106.000 euro di cui si potrà detrarre la metà, pari a 53.000 euro nell’arco di dieci anni.
Chi acquista la prima casa, chi si trasferisce fa lievitare il giro d’affari delle
imprese italiane dell’arredamento: il settore beneficia all’anno di circa 2,5 miliardi di Euro tra nuove unioni e traslochi. Anche se i matrimoni diminuiscono e i trentenni tardano a lasciare la casa di mamma (complessivamente i “giovani” rappresentano circa i l 20% degli acquirenti del settore), sono divorzi e separazioni a diventare il vero business per gli arredatori, da l momento che le rotture coniugali, con relativi traslochi, non
conoscono crisi. E così i separati contribuiscono ad incrementare il giro d’affari del settore: il “mercato” dell’arredamento delle case dei single di ritorno e delle “nuove” unioni vale circa il 10% del totale della spesa, con 270 milioni di Euro in più rispetto a 10 anni fa.
Quello dell’arredo è dunque un business che, tra lavori di ristrutturazione e nuovi mobili, in una sola stagione (specie quella primavera-estate), può raggiungere, nella nostra regione, una media di 15-18 mila euro a nucleo familiare. Perciò un buon servizio di consulenza è tanto più necessario. E tra le imprese locali di settore c’è chi ha deciso di scommettere nella ripresa e quindi archiviando la congiuntura negativa per l’intero settore del mobile degli ultimi anni. Una scelta imprenditoriale coraggiosa che ha il marchio Artigian Arredo già conosciuto da numerose famiglie (non solo lucane) che in via della Tecnica 24 ha un prestigioso show room dove – secondo la filosofia di marketing aziendale – l’arredamento non ha solo il significato di servizio, ma assume soprattutto il valore di una accurata esercitazione di buon gusto.
“Il cliente – sottolinea Peppino Gruosso, che coordina il team di professionisti del design – è sempre più esigente: chiede modifiche e personalizzazioni e il nostro personale, sempre più specializzato, si deve adeguare. Più che una ditta siamo un grande workshop con un laboratorio specializzato. Sono fondamentali i servizi che consentono al cliente di essere guidato in tutte le fasi dalla progettazione sino al pagamento. Il servizio di consulenza – dice – può iniziare fin dalle prime fasi della progettazione degli ambienti di casa affinchè l’arredo non sia un semplice riempimento di spazi predisposti ma diventi parte integrante di un unico progetto abitativo. Uno staff di professionisti del settore devono essere sempre – aggiunge – elemento di garanzia di un progetto attento alle esigenze di chi vive la casa. Oggi, innanzitutto, è cambiato il metodo con cui si affronta il progetto dell’arredo, perché la ristrutturazione-ammodernamento di case ed uffici sia sempre più funzionale alle esigenze di chi vive e lavora. Di qui l’intreccio importante tra progettazione di lavori e scelta dell’arredo attraverso strutture competenti e flessibili che sappiano come dialogare con il progettista e con la famiglia azienda clienti finali”.
Intanto, le previsioni a tutto il 2013 formulate dalle imprese del settore per il mercato nazionale evidenziano un’ulteriore contrazione del 10,2% che mette in serio pericolo ulteriori 8.000 posti di lavoro. Ma da una stima del Centro Studi FederLegnoArredo il bonus deciso dal Governo comporterà un recupero di spesa al consumo di quasi 1,8 miliardi di euro nel 2013. Di qui il nuovo ottimismo anche tra gli esercenti lucani.
Giu 01