“Il tasso di “mortalità” delle imprese in Basilicata, secondo lo studio di Confindustria, pari al 10,8%, più del doppio del tasso di “natalità” (4,6%), le previsioni allarmanti di Unioncamere al 2003, dopo i nuovi e pesanti dati negativi del Pil lucano 2012, accompagnate dalla denuncia e dalla sollecitazione del presidente Lamorte, l’agghiacciante previsione di Confcommercio-Imprese secondo cui un terzo delle pmi al Sud ha licenziamenti in vista, impongono alla politica di ripiegarsi sul modello di sviluppo da riscrivere per la nostra regione, a partire dalla difesa del territorio contro l’aggressione petrolifera”. E’ il commento del coordinamento regionale del Centro Democratico.
“Le scelte da compiere – si legge nella nota – non possono limitarsi dalla “trincea” da costruire intorno alla irrinunciabile scelta di moratoria petroliera ma richiedono coraggio per imboccare un percorso di sviluppo sostenibile adeguando e modificando programmi precedenti di spesa dei fondi comunitari che continuano a rappresentare l’unica fonte finanziaria disponibile. Tra i temi prioritari individuati da Cd, Welfare, economia sociale, tutela e valorizzazione dei beni comuni, contestualmente a quelli della sussidiarietà e delle nuove forme di welfare. Il “filo rosso” resta come favorire la partecipazione attiva alle scelte istituzionali, promuovendo una partecipazione sempre più ‘efficace’ dei cittadini tutti e quindi come coinvolgere attivamente i territori e gli attori sociali che vi operano. Dall’agricoltura all’edilizia, dalle pmi all’artigianato – si legge nella nota – l’economia può declinarsi in vari modi, come molti sono i modi di “fare economia sociale”. Al centro di ogni proposta – conclude Cd – c’è l’occupazione e con essa il superamento del diffuso precariato”.