“L’iniziativa denominata Tesori delle Valli e promossa in Val d’Agri e Sauro, purtroppo, si rileva come una grande opportunità persa perché è stata assunta senza neanche coinvolgere gli operatori turistici, quelli che fanno incoming o che nelle regioni di prossimità sono inseriti nei canali di commercializzazione del prodotto turismo”: è il commento del direttore del Centro Studi Turistici Thalia Piero Scutari. “Non è sufficiente infatti – aggiunge – aver interessato albergatori, ristoratori ed operatori locali, “costretti” ad attendere, a braccia conserte, l’arrivo di turisti. E’ impossibile per un operatore nazionale promuovere incoming se viene informato dieci giorni prima della iniziativa , impossibile preparare pacchetti turistici da promuovere.
Siamo di fronte ad una prova di incapacità di programmare e progettare iniziative di richiamo turistico dentro i tempi necessari per dare risultati operativi ad iniziative di commercializzazione, e tali da permettere agli operatori lucani di creare pacchetti turistici intorno agli eventi da proporre al mercato. D’altronde – dice Scutari – è assurdo che sponsor quali ENI e Fondazioni Mattei non si rendano conto che le iniziative da sostenere devono inevitabilmente tenere conto del minimo buon senso e di un cronoprogramma di progettazione adeguato ai tempi ovvi di commercializzazione, altrimenti si finisce come al solito, che si suona e si canta solo per se stessi , nel proprio giardino”.
Il direttore del Thalia sottolinea che “è da tempo che è in atto da parte del Centro Studi Turistici una campagna di comunicazione-informazione sul potenziale del turismo ambientale. Il 2012 si è infatti rivelato come l’anno in cui il turismo natura nel Paese supera, per la prima volta, la soglia delle 100 milioni di presenze nelle strutture ricettive in tutta Italia, con un indice di internazionalizzazione al 39 per cento contro il 38 del 2011. Segno evidente di come la crisi economica stia portando alla riscoperta di un turismo sostenibile e a chilometro zero e sempre più fuori dalle nicchie. Il fatturato complessivo del turismo natura in Italia è infatti ormai ad un passo dagli 11 miliardi di euro, ammontando nel 2011 a 10 miliardi 929 milioni di euro. E’ stato di 1 miliardo 139 milioni il fatturato turistico nei Comuni aderenti ai Borghi più belli d’Italia. A spingere italiani e stranieri sempre di più verso i parchi, le riserve, le oasi, i borghi e le destinazioni natura in genere è il bisogno di godere una vacanza attiva: le attività sportive sono la principale motivazione di vacanza, con una quota di mercato pari al 48 per cento, seguita dal relax al 23 per cento, dall’enogastronomia al 15 per cento e dalla riscoperta delle tradizioni all’11 per cento. Fra le attività sportive, il 2012 è l’anno del boom delle due ruote: il biking supera infatti per la prima volta tutti attestandosi al 31 per cento, seguito da escursionismo (21 per cento), trekking (15 per cento), animal watching (13 per cento), sci di fondo (8 per cento), equitazione (7 per cento) e climbing (3 per cento)”.
Dichiarazione assessore Luca Braia ad apertura iniziativa “I Tesori delle Valli”
“L’Eni, con la sua forza economia e politica nazionale ed internazionale deve moltiplicare i suoi sforzi per far fare alla Basilicata un netto passo in avanti nel processo di sviluppo economico sostenibile valorizzando i tesori che sono presenti nel soprassuolo della Basilicata utilizzndo parte dei proventi che estrae dal sottosuolo della nostra terra. La stessa deve coinvolgere più e meglio le imprese lucane”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Infrastrutture, opere pubbliche e Mobilità, Luca Braia, nell’intervento di saluto, a Viggiano, in apertura dell’iniziativa “I Tesori delle Valli”, promossa da Fondazione Eni Enrico Mattei ed Eni, con il patrocinio di Regione Basilicata, Apt Basilicata ed Ente parco Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.
“Gli eventi di questa tre giorni – ha sottolineato l’esponente della Giunta regionale – sono solo un piccolo ma significativo passo in avanti in questa direzione utile a sintonizzarsi meglio con le comunità nella ricerca anche di nuove occasioni di sviluppo dell’agroalimentare e del turismo.
Bisogna investire in Basilicata non solo per aumentare la capacità estrattiva ma soprattutto per portare processi industriali nuovi ed eco compatibili nella filiera energetica e non solo, – ha concluso Braia – tenendo sempre presente che i lucani attendono ancora che insieme al governo nazionale, attraverso la firma del memorandum, si creino le condizioni per recuperare il gap infrastrutturale ancora esistente e soprattutto di sviluppo economico ed occupazionale”.