Altamura. Non migliora la situazione di precarietà nella quale versa una fetta crescente della comunità altamurana.
Sempre più preoccupante lo stato di difficoltà soprattutto delle famiglie, costrette a rivolgersi alle organizzazioni caritatevoli delle diverse parrocchie distribuite sul territorio cittadino, oppure a supplicare sussidi e contributi straordinari al Comune. Purtroppo la scarsezza di fondi finanziari e di risorse a disposizione non incoraggia di certo a sperare.
La piaga della miseria materiale si allarga giorno che passa, mentre ancora non sembrano esaurienti le risposte pure offerte dalla classe politica locale, come, ad esempio, l’istituzione di un conto corrente di solidarietà dove ciascun amministratore, o consigliere comunale, può liberamente donare una parte del proprio compenso proveniente dalle casse del municipio.
Nel frattempo che il corpo indebolito dell’economia cittadina continua a decadere sotto la sferza di una crisi che non conosce pausa, non manca chi punta dritto al nosocomio civico per trovare riparo durante le ore notturne, o chi si rivolge alla mensa della Caritas diocesana per un pasto caldo.
Alla drammaticità della situazione s’aggiunge l’assenza di piani alternativi di sviluppo economico e la sostanziale assenza di regìe economiche che permettano di arginare la piena del torrente della povertà.
Roberto Berloco