Al Presidente della Regione Basilicata Dott. Vito De Filippo
Pregiato Presidente,
Le scrivo a nome del Comitato per la Difesa delle Terre Joniche per inviarLe le proposte del Comitato stesso e per chiederLe un incontro con una delegazione del Comitato al fine di poterLe valutare.
Le invio, anche, la locandina che indice una manifestazione per il giorno 12 Maggio a Bernalda. Le saremmo grati se volesse essere con noi al termine della manifestazione anche per ascoltare direttamente dai cittadini colpiti le istanze e le aspettative e volesse illustrare le iniziative in corso.
Le sottolineo lo spirito che traspare dai nostri documenti che, in definitiva, sostengono l’azione della Regione nei confronti del Governo nazionale ma, anche, Le chiedono di recuperare uno scatto di iniziativa assumendone direttamente la responsalità in quanto Presidente per rispondere alle aspettative di tanti che versano in una situazione, di cui certo Lei avrà coscienza, estremamente grave e delicata.
La ringrazio dell’attenzione e Le porgo i migliori auguri di buon lavoro.
Le proposte del Comitato per i territori colpiti dall’esondazione del 1/2 Marzo 2011
Documento assunto nell’Assemblea del 7 Maggio 2011 a Metaponto
Il Comitato Terre Joniche, costituito fra i cittadini delle Province di Matera e Taranto colpiti dall’esondazione del 1/2 di Marzo e dalle associazioni e singoli cittadini interessati alla tutela ed alla messa in sicurezza del territorio, ad oltre 2 mesi dagli eventi del 1/2 di Marzo che hanno colpito in maniera pesantissima il territorio, le aziende e le famiglie,
denuncia
il rischio grande che dopo i primi giorni dell’emergenza, venuti meno gli interventi della protezione civile, dei volontari e delle parti istituzionali attive fin dalle prime ore dagli eventi calamitosi, si produca un vuoto di iniziative ed una assenza di risposte per cui i cittadini e le aziende rimangano, nei fatti, senza punti di riferimento alcuno a fare fronte a condizioni non gestibili con strumenti e risorse proprie sia per effetto diretto degli eventi calamitosi (perdita di beni e strutture, perdita di reddito, perdita o compromissione delle condizioni abitative) che per il quadro di grave crisi socioeconomica di contesto in cui versa il territorio;
considera gravissimo
il comportamento del Governo Nazionale che non ha ancora emanato l’ordinanza conseguente allo stato di calamità, con il che si determina l’impossibilità non solo di disporre di risorse fondamentali ma anche, se non soprattutto, di mettere in campo azioni straordinarie che solo la nomina del Commissario permette
sottolinea
i rischi della tenuta dello stesso rapporto di coesione democratica in ragione della mancata messa in campo di azioni capaci di intervenire in tempi e modi utili
lamenta
l’assenza sul territorio di un ambito di confronto fra tutti gli attori interessati e coinvolti (Regione, Comuni, Province e parti sociali) come luogo capace di confrontare, concertare e coordinare le iniziative potendosi rappresentare i bisogni di tutti ed individuare con trasparenza le azioni possibili ordinarie e straordinarie
considera
come fondamentale il diritto dei cittadini e degli operatori economici all’informazione compiuta e trasparente sulle azioni in corso e sulle prospettive perché essi possano valutare con coscienza e consapevolezza se, come ed in quale condizione qualitativa e quantitativa possano sviluppare le iniziative di ripristino delle attività
indica
come assolutamente prioritari due obiettivi della massima urgenza:
– quello di realizzare lavori di massima urgenza per la messa in sicurezza del territorio (a cominciare dal ripristino degli argini compromessi) in un tempo compatibile con la necessità di affrontare la prossima stagione piovosa scongiurando ulteriori e prevedibilmente peggiori disastri
– quello di dare garanzie di recupero finanziario ai soggetti direttamente colpiti e, nel contempo, di scongiurare che quanti abbiano perso reddito o siano nella necessità di dover ricostituire i beni e le strutture compromesse assicurando loro la sospensione e l’ammortamento delle scadenze e degli impegni anche per evitare lo scivolamento verso l’usura
considerando come prioritario ed indispensabile la definizione da parte del Governo Nazionale della ordinanza conseguente alla dichiarazione di stato di emergenza,
impegna
se stesso e le associazioni che lo sostengono a sostenere tutte le iniziative utili sia nelle sedi politiche, che sindacali e giuridiche per ottenere che il Governo Nazionale emetta l’ordinanza e metta a disposizione le risorse dovute, a cominciare dal sostegno all’azione della Regione Basilicata che ha, fra l’altro, ha chiesto sia riconosciuta l’incostituzionalità della norma prevista dal decreto mille proroghe riconosciuta come “tassa sulle disgrazie”;
chiede alla Regione Puglia
di valutare essa stessa di assumere lo stesso passo già assunto dalla Regione Basilicata e dalle altre regioni coinvolte dagli effetti della succitata norma per avviare nelle sedi adeguate la richiesta che venga dichiarata la sua incostituzionalità
chiede alle Regioni Puglia e Basilicata
di voler istituire un ambito di confronto in sede regionale aperto a tutti i soggetti coinvolti per definire come, con risorse proprie e secondo criteri condivisi e trasparenti, si possa fare fronte alle emergenze improrogabili delle aziende e delle famiglie e per definire azioni ulteriori e valutare ogni ipotesi
chiede alla Regione Basilicata
che ha già attivato alcuni strumenti e risorse finanziarie con disponibilità rinvenienti da proprie risorse o comunque attivabili a prescindere dall’azione del Governo nazionale:
– utilizzando il criterio già adottato per stanziare finanziamenti diretti (e non già attraverso le strutture di garanzia) a favore delle aziende zootecniche danneggiate, di estendere questi criteri agli altri settori e, secondo un principio di comparabilità delle misure, di mettere a disposizione almeno dieci milioni di Euri per sostenere almeno in parte i danni subiti, permettendo alle aziende di affrontare le attività per quest’anno senza dover fare fronte ad ulteriore (spesso impossibile) indebitamento;
– di condurre un’azione nei confronti del sistema bancario e degli Istituti di riscossione perché, nelle more e nei tempi delle azioni istituzionali possibili con la nomina del Commissario Straordinario da parte del Governo, si addivenga a forme di sospensione temporanea ed a facilitazioni creditizie e della relazione bancaria per quanti abbiano subiti danni strutturali significativi tali da compromettere il reddito
– che le somme destinate al Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto siano vincolate al sostegno per quanti colpiti dall’esondazione delle cartelle già scadute e/o in pagamento al fine di consentire un alleggerimento vero delle esposizioni e di scongiurare ulteriori effetti negativi sulla “bancabilità” degli stessi ed all’obiettivo che il Consorzio di Bonifica conduca una efficace iniziativa di pulizia dei canali
L’assemblea del Comitato Terre Joniche adotta all’unanimità il documento, da mandato al suo Coordinamento di inviarlo a tutti i soggetti interessati e chiama a rilanciare la mobilitazione, chiedendo alle parti istituzionali ed a tutte le parti sociali di lavorare insieme nel massimo dell’unità per permettere ai cittadini tutti ed a quanti sono stati direttamente colpiti di uscire dall’emergenza ma, soprattutto, di ripensare le scelte di gestione del territorio secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica per evitare altri disastri come quelli che si stanno da troppo tempo ripetendo.