Liborio Livio Nicoletti, già Consigliere comunale in Matera, ha inviato alla nostra redazione una riflessione sulla crisi della politica, che ovviamente non ha risparmiato il nostro territorio. La riportiamo integralmente.
La Politica che non c’è’
E’ troppo facile oggi sparare a zero sulla politica.
Molto più difficile è scindere il concetto di politica dai suoi attori.
Infatti, la nobile arte della politica è tale non perché a condurla debbano essere persone facoltose,
ma perché, recuperando il sogno del grande filosofo Platone, a guidare le sorti della “Repubblica”
dovrebbero essere impegnati gli “ aristoi “, gli uomini migliori.
Certo a voler essere buoni questo concetto fa ridere se lo rapportiamo ad alcuni loschi figuri che conducono le fila delle istituzioni nazionali e locali.
Ma la vera tragedia è rappresentata dal fatto che anche quando la classe politica dirigente si rende conto della (estrema) necessità di ricambio, a venir fuori sono sempre nomi riconducibili ai soliti noti. Per carità, non è mia intenzione criticare il lavoro e le figure dell’ ex presidente di Confindustria Carrano e del rettore dell’Università di Basilicata Fiorentino; ma un piccolo ragionevole dubbio sorgerebbe a qualsiasi uomo di buona o cattiva volontà:
– quanto riuscirebbero ad arginare della vecchia politica due (seppur illustri e capaci) uomini legati
in qualche modo ad essi ?
– quanto ed a chi conviene il taglio del cordone ombellicale che lega esponenti del mondo politico,
imprenditoriale e sindacale ?
Tant’è che si riesce anche a sminuire i lavori della Magistratura che sta indagando sulla “Rimborsopoli lucana”, poiché dalle notizie che si diffondono sembra che tutto sommato i nostri “poveri” politici implicati abbiano rubacchiato solo qualche caffè, in confronto ai lauti banchetti sgraffignati da altri, in altre zone d’Italia.
Ma se si riuscisse a portare alla luce il sistema degli appalti, della “sistemazione” degli amici, della svendita delle risorse lucane ( acqua e petrolio in primis), dell’inquinamento accordato, dei favori e dei voti di scambio ecc. ecc. ecc. ….., probabilmente molti dei nostri politici andrebbero accusati di alto tradimento della nostra terra, dei loro concittadini e del futuro di tutti i lucani.
Per queste motivazioni, il dubbio che le vecchie “star” del palcoscenico scelgano facce e reputazioni nuove tra i loro vicini non per cambiare opera, ma per recitare sempre più la solita tragedia è molto forte.
Anche perché molti politici lucani hanno già fatto pratica con successo ( o meno, a seconda dei punti di vista) nel ruolo di “gobbi” suggeritori.
Tutti al proprio posto, si apre il sipario, Azione: distruggiamo la Basilicata. Ennesimo Atto!!!
Liborio Livio Nicoletti, già Consigliere comunale in Matera
Sulla crisi (?) regionale lucana registriamo anche l’intervento di Franco Vespe,
Solitamente nei ponti lunghi vengono organizzati tornei di scacchi. Così ho deciso per il 25 Aprile di partecipare al torneo di Sirignano vicino Avellino dopo una simpatica pressione del suo organizzatore. Sono 4 giorni e prenotiamo un bed e breakfast a 15 euro al giorno! Solitamente viene stipulata una convenzione con un ristorante a prezzi modici. Per seguire la passione per gli scacchi bisogna affrontare delle spese tutte a proprio carico e le risorse a disposizione purtroppo sono molto esigue. Poi bisogna avere una tempra da gladiatore specialmente se si giocano 2 partite al giorno che possono arrivare ad impegnarti per 10 ore (non sto esagerando e spesso capita ad un pensatore pesante quale io sono!). A Sirignano poi l’ospitante ha anche organizzato una visita ai siti archeologici della zona. Lì facciamo amicizia con altri scacchisti. Subito la stravaganza di tanti “Asperger” autistici con la comune passione di scacchi, fa scattare una intesa esplosiva fra i membri dell’insolito gruppo. Al ristorante, dopo l’ennesima campagna di scacchi mattutina, apprendo dalle TV nazionali del pasticciaccio brutto della regione Basilicata. Sembra che una schiera numerosa di consiglieri, assessori e compagnia, sia della presente che della scorsa consiliatura, abbiano fatto la cresta sui rimborsi delle spese sostenute per svolgere il delicato ufficio loro assegnato. Anche io ho fatto nel lontano passato politica e posso dire che la passione con la quale avevo interpretato il mio ruolo di consigliere (comunale in questo caso) è esattamente lo stesso di quella che dedico agli scacchi. Anzi molto più brillante e gratificante per la risonanza pubblica e la benevolenza popolare con la quale venivano giudicate le mie battaglie. A soli 34 anni mi ero proposto la temeraria quanto incosciente impresa di diventare sindaco di Matera. L’unico ricordo ancora terribilmente concreto di quell’esperienza riguarda le finanze familiari che ebbero notevolmente a soffrire, saccheggiate ferocemente come furono per sostenere le spese elettorali. Spese solo in minima parte coperte da 4 anni di magri gettoni di presenza (se non vado errato ammontanti a 25.000 lire a seduta a fronte di ore ed ore di lavoro consiliare!). Insomma proprio in virtù di questa mia esperienza non ho potuto che fare un parallelo fra la mia passione per il gioco degli scacchi e la passione “civile (?)” dei consiglieri. Una passione che alimento totalmente a mie spese, in rigorosa economia per non gravare più di tanto sul mio stipendio devastato già dall’inizio di ogni mese da mutui da cavallo contratti, contro una “passione” politica dei consiglieri che, pur se remunerata profumatamente, ad occhio almeno 3 volte il mio attuale stipendio, non ha impedito evidentemente di assumere comportamenti da “miserabili”. Come definire altrimenti la pratica di raccattare scontrini altrui caduti come coriandoli sul terreno o la rendicontazione di cene e/o spettacoli difficilmente compatibili con il proprio mandato pubblico ? Qua c’è poco da giustificare ed, ancor meno, invocare l’irrisorietà delle cifre in gioco ne lenisce la gravità. Anzi! Probabilmente i fatti alla fine potranno rivelarsi irrilevanti penalmente. La mannaia dell’indignazione però non può che cadere inesorabile di questi tempi. Diceva Adriana Zarri che chi fa un lavoro gratificante nella vita dovrebbe essere pagato meno di chi fa lavori “ingrati” perché si diverte di più. La verità è che oggi chi fa lavori ingrati con stipendi ancora più ingrati non è disposto a tollerare oltremodo gli indegni scialaquamenti di risorse pubbliche a cui melanconicamente assistiamo per mano di coloro che dovrebbero manifestare maggiore gratitudine e responsabilità . Pochi ancora nella stanza dei bottoni hanno capito che nei confronti di queste persone la politica deve avere profondo rispetto imboccando esemplarmente la via di un’ascetica sobrietà. Per questi signori non è possibile riscatto. L’unico riscatto possibile è quello di eclissarsi perché la questione è genetica. Chi oggi non ha i geni giusti per attuare detta rivoluzione comportamentale deve farsi da parte e lasciare il posto a chi è dotato di quelli giusti per com-patire (patire con!) il popolo che sta soffrendo. Quello di scegliere persone nuove con i cromosomi giusti che permettono di essere in sintonia ed in compassione con la gente in affanno è la madre di tutte le battaglie che Grillo ha avuto il grande più importante merito di aver intrapreso attraverso il suo movimento. Di gran lunga più importante dell’assillo di realizzare quella “democrazia liquida” che è suggestione ipermoderna quanto nebulosa. Per quel che mi riguarda per ora, ancora memore dei danni finanziari subiti in politica, insisto con la passione “a perdere” degli scacchi che qualche soddisfazione me la da ancora ivi incluso il torneo di Sirignano (Av). Sono alla fine arrivato 3°!
Francesco Vespe