Giuseppe Di Lecce, segretario organizzativo della “ZFM – Zona Franca Matera” Associazione onlus, ha inviato alla nostra redazione alcuni spunti di riflessione da cui partire per analizzare il recente “Decreto del Fare”, prodotto dal Governo Letta, in particolare sul capitolo relativo al ritorno della Mediazione Civile Obbligatoria. Di seguito la nota integrale.
Con il c.d. “Decreto del Fare”, di recente licenziato dal governo Letta, nulla si dice – nel capitolo sul ripristino della Mediazione Civile Obbligatoria – sull’auspicato chiarimento necessario a meglio comprendere le modalità assai tortuose e strane di mantenimento della qualifica di Mediatore civile e commerciale, previsto dalla normativa ancora vigente. Dopo il risultato ottenuto dall’introduzione, tra le tante novità migliorative, del riconoscimento alla categoria forense del vantaggio di essere l’unica mediatrice di diritto, occorre un rapido chiarimento – a favore di tutte le altre categorie libero-professionali che hanno impegnato enormi sacrifici personali, investendo tempo e denaro su questo ulteriore percorso professionalizzante, senza aver ancora visto serie ricadute lavorative e finanziarie – sul numero delle mediazioni da seguire attivamente per il tirocinio assistito obbligatorio, contestuale al n. di mediazioni gestite quali mediatori civili e commerciali, oltre che sulla partecipazione obbligatoria all’aggiornamento di almeno 18 ore, con frequenza biennale. Come è possibile individuare, dopo un percorso di 50 ore e relativi aggiornamenti, la figura altamente specializzata di mediatore civile e contestualmente pretendere che la stessa persona si preoccupi di inseguire le 20 mediazioni obbligatorie come tirocinante e di gestire come esperto gli affari di mediazione che potrebbero venirgli affidati dall’Organismo al quale risulta iscritto? Per usare una metafora filosofica, ci si potrebbe domandare <<Nasce prima l’uovo o la gallina?>>, che tradotta in termini pratici, significa che servirebbe meglio determinare se nasca prima l’esperto mediatore civile qualificato o il tirocinante apprendista del mestiere? Poi, mi porrei un ulteriore dubbio: visto che il testo vigente non è stato ancora modificato circa l’opportunità di potersi iscrivere fino ad un massimo di 5 Organismi, perchè la gran parte di questi Enti, periodicamente sottoposti a controlli e monitoraggi dal Ministero della Giustizia, non apre le porte realmente e concretamente, con il conferimento di incarico, a Mediatori formati con Enti diversi da quelli contrassegnati dal proprio brand?
Latronico (PDL) difende Decreto del fare del Governo delle larghe intese Letta-Alfano
“ Si tratta per lo piu’ di misure utili che rimetteranno in moto l’economia del nostro Paese. A partire dalla rimodulazione delle risorse stanziate per le grandi opere per far partite piccoli e medi progetti immediatamente cantierabili”. Lo ha dichiarato il capogruppo del Pdl in Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera, l’on. Cosimo Latronico, commentando le misure contenute nel “decreto fare” emanato dal governo Letta / Alfano. “Una serie di interventi concreti che puntano ad animare le imprese ridando credito per gli investimenti ; che aiutano un nuovo rapporto tra fisco e famiglie; che agevolano la bolletta energetica della famiglie; che puntano sulla ricerca e l’innovazione: nuovi ingressi nelle università ed agenda digitale; che provano a rimettere in moto la giustizia civile con importanti misure organizzative ed il recupero dell’istituto della mediazione. Non ci sembrano misure bandiera, ma iniziative concrete che ora vanno attuate con il concorso costruttivo del Parlamento. Il governo di coesione nazionale può aiutare concretamente il Paese a riconquistare fiducia ed operatività”.
COSIMINO, SEI COME TUO PADRE SILVIO. TALE PADRE TALI FIGLI.