Ancora in catene a difesa dell’ospedale di Tinchi. Il Comitato Civico, che da quattro anni si batte per il mantenimento e consolidamento della struttura sanitaria, ha promosso ieri mattina, nel piazzale d’ingresso, una nuova manifestazione di protesta, per richiamare l’attenzione di autorità ed opinione pubblica sulla necessità di non depauperare ulteriormente un presidio di vitale importanza per il territorio, soprattutto nella stagione estiva quando le presenze sulla costa jonica si triplicano. Lamentata ancora una volta l’assenza di politici ed amministratori, ad eccezione del consigliere comunale Renato Rago. Solo la parlamentare del M5S Liuzzi, impegnata a Roma, ha fatto pervenire un messaggio di solidarietà. Nei loro interventi, Piero Giannace e Piero Tamburrano hanno ribadito le posizioni già note del comitato, quelle della massima apertura e del confronto ma anche in tale direzione si sentono traditi e delusi. Chiarito anche un concetto essenziale, che la battaglia non è di campanile verso l’ospedale di Policoro ma è volta per il miglioramento della sanità pubblica e del diritto dei cittadini alla salute. Ed in tale ottica l’ospedale di Tinchi riveste una notevole importanza strategica in tutto il Metapontino per il servizi che può offrire, soprattutto durante il periodo estivo quando il numero dei visitatori si triplica. Ed invece si attua la paventata chiusura del laboratorio di analisi che potrebbe preludere ad altri sviluppi. Discusse anche le problematiche relative al terzo piano sul quale nessuno dice ancora niente e condannato il silenzio assordante della classe politica, distante dalla base dei cittadini. L’interrogativo è sempre il solito: cosa si vuol fare di Tinchi e quali sono i reali progetti? Nel suo solito ed appassionato intervento Piero Tamburrano ha sostenuto che comunque il comitato, in lotta da quattro anni, un risultato importante lo ha conseguito, quello di tenere vivo il dibattito, altrimenti l’ospedale di Tinchi sarebbe già chiuso da tempo. “La nostra -ha aggiunto- non è una battaglia personale ma è volta all’interesse ed ai diritti degli ammalati, ma il pronto soccorso, invece di essere rinforzato, come promesso, viene indebolito. Abbiamo accettato il programma della regione ma nemmeno quello viene realizzato. Eppure Tinchi può essere l’ospedale territoriale di richiamo per i turisti che abbiano necessità del servizio dialisi. Dialisi, piede diabetico ed endocrinologia devono costituire i tre servizi di riferimento di Tinchi, ma la sottoscrizione di ben dodicimila cittadini del Metapontino che vogliono il loro ospedale è stata messa sotto i piedi”. Tamburrano ha infine rivolto parole di elogio all’unico sacerdote presente, don Leonardo Selvaggi, sempre vicino al comitato.
ADESIONE DELLA FLP SANITA’
Un messaggio di adesione è pervenuto dalla Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche. “Ad avviso della scrivente organizzazione sindacale -si legge nella nota di Antonio Fedele, responsabile provinciale FLP Sanità- in detto ospedale l’offerta sanitaria, differenziata rispetto alle altre strutture sanitarie pubbliche della provincia di Matera, deve essere garantita secondo gli impegni assunti dalla classe politica regionale con le popolazioni locali. La FLP è fermamente contraria ad ogni ipotesi di privatizzazione delle strutture sanitarie pubbliche che non fa altro che lievitare i costi e mortifica il ruolo di garanzia democratica della sanità pubblica. Nel presidio di Tinchi è possibile verificare il Simbolo dello spreco delle tasse pagate dai cittadini: la piscina coperta, inaugurata in pompa magna dai politici e burocrati regionali, ma mai entrata in funzione. Tale esempio di spreco di danaro pubblico è sintomatico della scarsa capacità dei politici e burocrati addetti al settore, di pianificazione delle attività sanitarie da erogare alle popolazioni che hanno diritto di vedersi garantiti i livelli essenziali di assistenza”.
Giuseppe Coniglio