L’acqua, una tematica per tutti. Ecco alcuni spunti di riflessione emersi a seguito delle prime giornate del VIII Convegno Internazionale sul Pesco tenuto a Matera in questi giorni.
L’acqua è una risorsa fondamentale. Se consideriamo che, nei prossimi cinquanta anni, è previsto un incremento di popolazione di circa due miliardi di persone a cui si dovrà assicurare l’accesso e all’acqua e agli alimenti, oggi è più che mai necessario porre l’accento sull’urgenza di diffondere informazioni affinché vi sia una maggiore attenzione all’utilizzo responsabile della risorsa idrica in modo da preservarla per il futuro.
Il comparto agricolo è un grande utilizzatore della risorsa acqua, infatti ne
impiega circa il 70% del totale utilizzato. Ecco il motivo per cui il settore dell’agricoltura è chiamato a svolgere un ruolo chiave per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico delle popolazioni.
Una gestione corretta del metodo irriguo si esplica attraverso la combinazione di una serie di interventi ed accorgimenti mirati al migliore utilizzo delle riserve idriche accumulate nel suolo interessato. I fattori riguardano l’ apparato radicale durante la stagione delle piogge, la riduzione delle perdite di acqua per percolazione ed evaporazione, la precisa definizione dei turni e volumi di adacquamento e l’ adozione dello stress idrico controllato.
Da quanto emerso in questi giorni, durante lo svolgimento del Convegno Internazionale sul Pesco, il gruppo di lavoro del professore Cristos Xiloyannis dell’Università di Basilicata ha raggiunto notevoli risultati nel sistema di gestione delle acque applicato ai frutteti.
Ma come si fa a ridurre gli sprechi a livello aziendale? E’ necessario intervenire sia sulla scelta del metodo irriguo che sulla sua corretta gestione. I metodi irrigui localizzati e la sub-irrigazione permettono un’efficienza di distribuzione del 90-95% (intesa come quantità di acqua assorbita rispetto a quella erogata), ma in molte aree frutticole italiane la loro diffusione su larga scala trova, ancora oggi, difficoltà. Tali impedimenti sono legati prevalentemente alle modalità di gestione delle acque a livello consortile ed in particolare ai turni di adduzione dell’acqua alle aziende. Infatti,in molti casi questi turni sono fissi durante l’anno (es. 7-10 giorni) e pertanto troppo lunghi nel periodo estivo nei casi di metodi irrigui localizzati. L’acqua, invece, dovrebbe essere disponibile a livello aziendale a “domanda” e non a turni fissi. Un altro fattore molto importante è la corretta progettazione del metodo irriguo insieme alla scelta dei materiali da utilizzare per l’impianto (filtri,valvole, erogatori ecc.). Queste sono condizioni essenziali per poter ottenere la massima efficienza di distribuzione, in particolare nei primi anni del frutteto. Inoltre, gestire bene il metodo irriguo significa anche ridurre i costi di gestione e contenere lo spreco dei concimi quando questi sono distribuiti per fertirrigazione.
Questi spunti di riflessione, sono di primario interesse per gli agricoltori, ma anche per i grandi consumatori che dovrebbero considerare anche il tipo di gestione del sistema irriguo di un frutteto prima di scegliere di acquistare una varietà di frutto.