Il gruppo consiliare del PDL ha presentato una interrogazione sulla questione della viabilità in viale Italia. Di seguito la nota integrale sottoscritta dal Consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini.
Si ritiene che oramai la questione rientri solo nei lontano ricordi relativi alla frana del curvone di viale Italia, forse nati insieme alla progettazione della strada stessa, oppure dal pretendere di realizzare su terreno di riporto, in una zona “difficile” una importante arteria con grande intensità di traffico, appesantita dal passaggio di condotte idriche e fognarie che vedono spesso perdite e relativi interventi di Acquedotto Lucano. Il tempo che passa fa ritenere che quel tratto stradale non abbia soluzioni; che al cedimento di quella arteria non ci sia rimedio se non quello della rassegnazione a far si che l’attuale stato di fatto debba permanere quale monumento all’inefficienza delle tante amministrazioni che si sono susseguite; che hanno ereditato il problema e che vogliono a loro volta, lasciare con regolare atto di successione siffatta bruttura. Si deve dare atto che questa amministrazione con i lavori eseguiti nell’agosto del 2010 permise la riapertura della strada, seppure con un restringimento della carreggiata. In quella circostanza ci si impegnò a trovare le risorse per sistemare definitivamente la zona interessata al cedimento. Ma è inutile dire che in questa città risulta difficile trovare soluzioni quando si tratta di frane o cedimenti che interessano arterie cittadine. Difatti viale Italia sembra fare il pari con l’altro cedimento quello della collina di Serra Rifusa, dove anche lì, non ci sono tecnici e moderne tecnologie che tengano, non si può fare. Il tema viene affrontano nell’emergenza: si eseguono lavori a “macchia di leopardo” si pone “una pezza” dal suggestivo sapore dell’intervento tampone, non tralasciando di informare che seguirà la soluzione definitiva, poi si lascia che il tempo si misceli alla vaghezza amministrativa, dove si confondono e dimenticano progetti e bisogni di vita sociale, sino a che il nuovo imprevisto si ripresenti e ritorni. Tutto ciò ci consegna l’inguardabile ambiente che oggi osserviamo nel transitare su quell’importante condotta stradale. Si finanziano riqualificazioni di ogni genere mentre ad oggi manca uno studio concreto e valido che fotografi esattamente le condizioni della strada e dell’area sottostante, allo scopo di individuare quale intervento definitivo si possa operare per garantire la sicurezza e la pubblica incolumità dei cittadini. A poco vale anche che la zona sia stata interessata da nuove costruzioni e persistenti manufatti abitativi. La risoluzione è lontana dai pensieri dell’amministrazione cittadina; non manca solo lo studio geologico ma anche i soldi, perché in bilancio alcuna cifra è stata prevista, né nel piano annuale delle opere pubbliche, né nel piano triennale, segno questo che sul perenne problema c’è assoluto disinteresse, si vuole insistere nel mantenerla così, nonostante quella strada da sempre conferisce un grande contributo alla circolazione cittadina ed è un imprudenza lasciarla nella situazione di degrado in cui versa oggi.
Adriano Pedicini, Consigliere comunale PDL