Gli elementi emersi mercoledì scorso nel corso dell’Incontro promosso dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale sociale e del Lavoro della Caritas, inducono ad una serie di riflessioni legate al futuro della realtà economica materana con una particolare attenzione a quella occupazionale.
La preoccupazione che emerge dalla situazione che stiamo per affrontare e che già oggi ci vede impegnati ad affrontare emergenze quotidiane, descrive un quadro di drammatica difficoltà. I 9000 posti di lavoro persi nei differenti settori produttivi, sono il campanello d’allarme che ormai diventa impossibile sottovalutare.
Nello stesso tempo piccole imprese artigianali e non , esercizi commerciali e operatori del settore guardano al ristagno economico come ad un serio freno contro il quale gli strumenti a nostra disposizione si sono rivelati insufficienti.
Gli allarmi lanciati dall’Europa nei confronti dell’Italia e i dati su inflazione e debito pubblico non possono che confermare i nostri timori che, nella realtà materana e lucana più in generale, si muovono su un terreno sempre più sconnesso.
E’ giunta l’ora così come ribadito nel corso dell’incontro che ognuno faccia la sua parte senza più infingimenti: la situazione è grave tale da richiedere interventi concreti e di facile e “immediata “ applicazione.
Non possiamo assolutamente permetterci il lusso di paralizzare l’intera Italia in attesa di un nuovo Governo “forte” ed autorevole: le premesse vista l’attuale legge elettorale sembrano indicare tutt’altro. Per questo chiediamo con forza alla Regione Basilicata, al Presidente De Filippo, all’Assessore Folino di farsi parte diligente per avviare un tavolo di concertazione che, partendo dalla drammatica situazione economica del materano con in testa la Città di Matera coinvolga tutte le parti sociali, le organizzazioni di categoria e le istituzioni, affinché il rischio di tracollo del tessuto economico produttivo del nostro territorio, sia scongiurato.