Nuova iniziativa politica in vista delle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2013. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di San Tommaso Moro Patrono dei Governanti e dei Politici, presso il Parco del Seminario a Potenza è stata presentata in conferenza stampa l’Associazione “Basilicata Impegno Comune”.
L’Associazione, nata da cittadini lucani formati all’impegno civile e politico nei movimenti, nelle associazioni e nei luoghi di vita ecclesiale presenti nella nostra Regione, intende promuovere la nascita di una nuova generazione di cattolici impegnati in politica, stimolandone un concreto impegno diretto ed una attiva partecipazione. Consapevole della delicatezza del momento, Basilicata Impegno Comune desidera presentarsi alla prova dell’impegno politico sentendo una profonda responsabilità in questa particolare ora della storia lucana.
Partite dai valori della Dottrina sociale della Chiesa per dare risposte “concrete” al bisogno di sviluppo dell’intera regione. E’ da questo assunto che nasce l’associazione “Basilicata impegno Comune” presentata questa mattina al Parco del seminario. I promotori sono un gruppo di “laici impegnati” che provengono da varie esperienze ecclesiali che, insieme, vogliono dare il proprio contributo per “rilanciare” la Basilicata. E lo hanno fatto presentando un manifesto sottoscritto da vari cittadini dal titolo “Per amore del mio popolo non tacerò”.
“Come cattolici formati in maniera trasversale nelle nostre aggregazioni, – ha spiegato Lindo Monaco, uno dei due portavoce dell’associazione – abbiamo deciso di dare il nostro contributo in termini di idee, riflessioni, luoghi di dibattito. Non ci sentiamo rappresentati delle nostre associazioni. Siamo qui come cittadini liberi spinti dal desiderio di servire la comunità civile”.
“Ci incontriamo oggi – ha aggiunto Nico Curci, l’altro portavoce dell’associazione – perchè è il giorno in cui si ricorda San Tommaso Moro una figura di riferimento per il servizio al bene comune”. Quella sognata dall’associazione è una Basilicata capace di “camminare con il passo degli ultimi e cioè di coloro che più di altri stanno patendo la crisi economica” “libera dalla sudditanza di chi detiene il potere” e “che promuova la qualità della vita dando risposte ai tanti bisogni delle nuove generazioni”. Una Basilicata, dunque, operosa e attraente “per i lucani, per le persone che amano la vita buona, per studenti di altre regioni o stranieri, per le imprese, specie quelle grandi”. L’aspirazione per l’associazione è chiaramente politica, anche se non è scontata – lo hanno detto i promotori durante la conferenza stampa – la loro presenza alla prossima campagna elettorale per le regionali. “I tempi e i modi del nostro impegno in politica – ha ripreso Curci – lo decideremo nelle prossime settimane. Non possiamo sapere ora, se presenteremo una lista già a novembre – ha concluso – quasi sicuramente lo faremo per quella che seguirà”. Lo scopo principale dell’associazione è dunque quello di creare e condividere una coscienza comune partendo dalla Dottrina sociale della Chiesa. “Una lista – ha detto Luigi Sasso del Comitato promotore – è il prodotto di un percorso. Quello che ci prefiggiamo è camminare insieme per rispondere a una vocazione”. “L’associazione – ha ripreso Eustachio Di Simile tra i fondatori del sodalizio – si propone a tutta la comunità regionale per una presa di consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo: sia dal punto di vista politico che economico. L’obiettivo del nostro stare insieme è quello di promuovere una nuova generazione di cattolici impegnati in politica e lo strumento di partenza è il manifesto”. Quest’ultimo sarà arricchito di spunti e di idee che emergeranno dai gruppi locali, che saranno organizzati a partire dai prossimi giorni in tutte le comunità della regione.
DC: FAVORIRE LA CONTAMINAZIONE TRA SOCIALISTI-RIFORMISTI E CATTOLICI POPOLARI
“Le voci, le attese, l’impegno dei giovani dell’ associazione “Basilicata Impegno Comune”, cattolici fortemente motivati dalla volontà di riscatto, mescolati alla voglia di contaminazione dei socialisti di Albano sono gli esempi concreti che un’alternativa di governo in questa regione è possibile solo e semplicemente mettendo insieme le due culture che registrano i maggiori consensi popolari, quella cattolica e quella della sinistra riformista, senza dover passare per forza attraverso il Pd, partito egemone che è tutto e l’opposto di tutto”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza per il quale “senza nostalgia e pertanto senza ipotizzare un ritorno alla stagione storica della collaborazione politica tra DC e PSI, si tratta invece di raccogliere quella eredità e di renderla moderna ed innovativa. Un’operazione che non ha senso svolgere in una stanza e che ci aiuta a compiere il libro di Saverio D’Amelio ‘Maledetti democristiani!‘ che ha la capacità, tra ”invettive e rimpianti”, di ripercorrere la storia del comportamento dei democristiani in quasi cinquant’anni di vita del partito di De Gasperi con uno sguardo a quella capacità di governo e di dare risposte ai bisogni della gente fondata sulle solide basi di due culture, quella socialista e quella democristiana”.
Il segretario della DC insiste sulla “necessità di riprendere quel percorso, nella piena autonomia, per arrivare ad un’idea nuova per la Basilicata sulla quale chiamare tutti al confronto. L’indignazione e la protesta contro gli abusi e la corruzione dilaganti ad opera di tanti esponenti della politica, quello che i Vescovi lucani chiamano “profondo disagio morale” – continua Giuseppe Potenza – vanno trasformati in proposta di cittadinanza attiva a cui dar seguito attraverso un nuovo patto di corresponsabilità tra politica e cittadini, attraverso un dialogo coraggioso tra le varie sensibilità politiche, in particolare su alcune questioni non rinviabili che minano la crescita e lo sviluppo del nostro territorio.
Noi democratico-cristiani, più volte e da più parti tirati in ballo a conferma dell’attualità del pensiero di don Sturzo-Moro-Colombo – afferma il segretario DC – siamo disponibili a favorire ogni forma di dialogo-confronto per evitare che la frammentazione della presenza dei cattolici in politica continui a produrre innanzitutto marginalità e scarso peso nelle più importanti scelte del futuro delle nostre comunità, a partire dalla scadenza elettorale di metà novembre. L’insegnamento a realizzare la buona politica resta quello dei vescovi lucani: favorire il coinvolgimento di uomini e donne che, motivati da una reale vocazione alla promozione del bene comune e del governo della nostra Regione, possano ispirarsi alle indicazioni consegnateci da Benedetto XVI, il quale parlando di una nuova generazione di cattolici impegnati in politica, traccia in cinque punti il profilo di riferimento: coerenza con la fede professata, rigore morale, capacità di giudizio culturale, competenza professionale, passione di servizio.
Credo – conclude Potenza – che oggi ci sia sicuramente nella nostra regione chi è in grado di favorire il dialogo cattolici moderati-sinistra democratica aggirando il Pd, semplicemente perché il Pd è dilaniato da personalismi e strategie troppo diverse tra loro, perché ha tutte le carte in regola per farlo. Penso al leader del Centro Democratico lucano Nicola Benedetto che può diventare il garante di un processo di cooperazione tra le due culture, nel pieno rispetto dei valori e dell’autonomia, e al tempo stesso di autentico cambiamento di metodo di governo”.