Stagione turistica a rilento per le prenotazioni di singoli e soprattutto famiglie; riduzione del budget di spesa tra il 15-20% e dei giorni di vacanza (meno tre); incremento del last minute (persino sino a poche ore dalla vacanza); qualche defezione dall’estero: la tendenza del “mare lucano” (Metapontino e Maratea) secondo il Centro Studi Turistici Thalia è quasi in linea con quella di tutte le altre offerte di vacanza sul mare italiano (ad eccezione di poche località, tra le quali il vicino Salento). Il Thalia, rielaborando in chiave regionale i dati del sondaggio sull’estate 2013 di Confesercenti-Swg, e attraverso un monitoraggio di albergatori del Metapontino e della costa di Maratea, rileva però una decisa volontà dei nostri operatori turistici a non attendere, passivamente, la ripresa “anunciata” solo con la stagione 2014. Ci sono iniziative promozionali interessanti e competitive soprattutto per “pacchetti anticrisi” che – evidenziano al C.S. – testimoniano non solo buoni tentativi di “resistere” al calo dei consumi, primo fra tutto quelli turistici, ma persino di osare ad intercettare flussi e target nazionali, in competizione specie con Puglia, Calabria e Campania, tenuto conto che quelli esteri sono già “controllati” dai Tour Operator. Tra quanti continuano a “scommettere” sull’intramontabile mare sabbia-sole della costa metapontina e sull’affascinante costiera marateota, Camartour, tour operator con base a Napoli ed uffici operativi con agenzia a Potenza nella storica sede Bestway di viale Marconi, dedica parte del sito aziendale nuovo di zecca www.camartour.com e più efficace nei servizi, e il catalogo mare 2013 a numerose offerte-pacchetti per vacanza al mare lucano. Si va dalle “settimane azzurre” a Maratea alle proposte per famiglie, giovani, gruppi o anziani a Policoro, Nova Siri, Scanzano Jonico. Giuliano Scavetta, titolare Camartour, ha la faccia dell’ottimismo, è tra i pochi operatori che continuano a vedere il bicchiere “mezzo pieno”: “spetta ai professionisti delle vacanze non deprimere il mercato con atteggiamenti di chi vorrebbe attendere i clienti-ospiti a braccia conserte nelle agenzie di viaggi o all’entrata dell’albergo. Di qui – aggiunge – spazio alla creatività e alle formule di vacanza per tutte le tasche con una maggiore attenzione per quelle brevi e i fine settimana, le formule più richieste. Di questi tempi – continua l’operatore – continuiamo a mettere in guardia dal ricorso ai tantissimi siti web per vacanze da sogno a prezzi stracciati: attenzione perché si risolvono quasi sempre in forte delusione, tanto stress, e anche per acquisti che non hanno alcuna validità nel rapporto qualità servizi-prezzi. Meglio – è la raccomandazione di Scavetta – affidarsi a chi ha, innanzitutto, la licenza di impresa, la professionalità, l’esperienza pluriennale, chi ha un ufficio vicino casa del cliente con operatori disponibili ad ogni consiglio e a rendere conto del proprio operato. E poi possiamo dimostrare, in qualsiasi momento, che in agenzia si risparmia”.
Per tornare alla tendenza restate 2013, crisi in agguato sempre e comunque. Non a caso agosto, il mese da sempre più gettonato, segna una flessione nelle preferenze degli italiani passando dal 55% del 2012 al 52% di quest’anno. Sale di ben 4 punti invece l’opzione per giugno e di due quella per luglio, mesi premiati evidentemente per la convenienza economica. Il fattore economico appare dominante per le famiglie italiane assediate dalle tasse, dalla disoccupazione, dall’erosione dei risparmi. S’impenna così dal 39% al 44% il numero di coloro che giudica determinante il reddito disponibile per programmare le vacanze. Ed un italiano su due (esattamente il 53%) lega la rinuncia alla vacanza al fatto che non se la può permettere ( costa troppo rispetto alle difficoltà dei bilanci familiari deteriorati dalla crisi). Secondo il C.S. Thalia, la vacanza, con l’incombere della crisi, sta progressivamente perdendo la sua principale caratteristica: quella di uno stacco netto con la attività lavorativa. Non è casuale allora che aumenti di tre punti (dal 4 al 7%) la pattuglia di coloro che non vanno in vacanza perché inchiodati al posto di lavoro. E sono un vero e proprio esercito di quasi 10 milioni di italiani quelli che si portano in spiaggia o nei boschi il computer per lavorare o leggere la posta. Si assottiglia il popolo dei vacanzieri ,ma complice la crisi, emerge un nuovo e preoccupante fenomeno: ben il 20% del campione intervistato dichiara che nel corso dell’anno ha dovuto prendere giorni di ferie “forzate” a causa delle difficoltà delle imprese (che non vogliono licenziare ma sono costrette a chiudere per più tempo le proprie attività). Il nodo del lavoro accompagna dunque le famiglie italiane nel difficile tragitto della crisi, senza pause, neppure quella estiva. Non cambia invece la durata dei giorni di vacanza che dal 2009 resta attestata a 12 giorni (erano 14 giorni nel 2008). Se le risorse sono misurate, è tanta la voglia di cambiare il soggiorno estivo che sale da un già notevole 61% al 64%. L’appuntamento con le vacanze può allora assommare insieme il disagio delle famiglie e le difficoltà delle imprese. Basti pensare – dicono al C.S. Thalia – che il turismo da solo vale il 6% del PIL italiano, un peso equivalente a quello del settore costruzioni, per capire quanto una sua ulteriore flessione potrebbe influire negativamente sulla problematica tenuta della nostra economia. Per questo motivo sono necessari non solo interventi mirati per sostenere il settore nei prossimi mesi ma occorre anche una progettazione di più ampio respiro sulle prospettive del turismo italiano che devono scaturire da un confronto rapido e concreto fra Governo, operatori del settore e parti sociali.
Giu 25