“La notizia diffusa dal sito web La Gazzetta della Val d’Agri sull’accelerazione del progetto della “Vibac” al punto da avviare già dalla fine del mese di luglio i lavori di costruzione della fabbrica per la produzione di nastri e carte di polipropilene a Jagodina, in Serbia, “rimaterializza” le preoccupazioni più volte espresse, in ultimo solo nel mese di maggio scorso dalla Femca-Cisl, sul futuro dello stabilimento di Viggiano”. E’ il commento contenuto in una nota congiunta a firma dei consiglieri regionale Antonio Autilio e provinciale Vittorio Prinzi.
“La conferma da parte del Governo serbo di aiuti economici pari al 20 per cento dell’investimento complessivo, che secondo fonti serbe equivarrebbe a circa 12 milioni di euro, oltre ad agevolazioni fiscali e al costo della manodopera più basso – continuano Autilio e Prinzi – sono i fattori che da tempo vedono imprese italiane scegliere la strada estera, specie nei Paesi dell’Est Europa o del Nord Africa. Così, dopo la richiesta aziendale di collocare in cassa integrazione 115 operai dello stabilimento di Viggiano, i rischi per la prosecuzione dell’attività produttiva sono maggiori. Ecco dunque di grande attualità la nostra sollecitazione a garantire l’approvvigionamento gratuito del gas e dell’acqua della Val d’Agri come opportunità di competitività per questa come per altre aziende insediate e che si vorranno insediare nell’area industriale di Viggiano. E’ questa sicuramente, insieme all’abbattimento del peso fiscale, il migliore sostegno per imprese e quindi per l’occupazione”.
Il Gruppo Vibac è un azienda specializzata nello sviluppo e nella manifattura di una linea diversificata di film speciali per imballaggio e nastri autoadesivi destinati alle industrie dell’imballaggio, della marcatura, dell’automotive. Attualmente la società conta quattro unità produttive situate in Italia e in Canada, impiegando circa 900 persone. Ed è da tempo che non procede ad investimenti tecnologici e quindi ammodernamenti degli impianti di Viggiano.
Secondo i consiglieri regionale e provinciale “è necessario aggiungere un ulteriore strumento quale il ‘bonus’ da destinare alle imprese che procedano ad assunzioni di manodopera attraverso i Centri per l’Impiego, tenuto conto che sinora le strutture pubbliche di collocamento sono state bypassate nella quasi totalità dei casi di nove assunzioni. Si tratta di una specifica misura denominata ‘Credito di imposta per l’occupazione’ già prevista nel Patto di sistema per il lavoro e la crescita ‘Obiettivo Basilicata 2012’ con l’obiettivo di incentivare una riduzione del costo delle imprese per l’assunzione stabile di lavoratori, con precedenza per determinate categorie particolarmente a rischio di esclusione dal mercato del lavoro (giovani, donne, lavoratori in mobilità). Bisogna, dunque, garantire ai giovani della Val d’Agri e in generale della regione, pari opportunità di lavoro e per farlo il Contratto di Sito non è sufficiente perché è solo uno strumento di “difesa” degli attuali posti di lavoro ”.
Giu 28