Mettere in piedi un valido sistema di raccolta differenziata su tutto il territorio regionale, realizzare punti di stoccaggio, selezione e separazione dei rifiuti raccolti
per dare slancio all’economia verde, creare nuova occupazione, dando nuovo respiro
all’economia locale e restituendo così nuova dignità ad una Regione che ha tutti i connotati per candidarsi come regione green. E’ questa la proposta contenuta in un Report del Centro Studi UIL Basilicata e della UIL confederale.
Lo schema di un piano completo di riciclaggio dei rifiuti – si precisa nel Report – prevede tre distinte fasi:
• Efficiente sistema di raccolta differenziata porta a porta;
• Impianti di stoccaggio, selezione, separazione e nobilitazione dei rifiuti raccolti;
• Impianti di riciclaggio (es. impianti di compostaggio; digestori anaerobici; raffinerie per la produzione di alluminio secondario; cartiere per la produzione di carta riciclata;
vetrerie, aziende di lavorazione sabbia di vetro; aziende di produzione granuli, scaglie e prodotti in plastica). Per la comunità lucana, in ragione dei quantitativi di rifiuti prodotti, è sufficiente limitarsi ai primi due steps.
Nel sottolineare che “il mercato dei rifiuti è in forte crescita e si prevede che
crescerà del 30% già nel 2014, mentre in uno scenario di green economy, entro il 2050
i rifiuti “all biomass” saranno compostati o recuperati per la produzione di energia”, per la UIL “a tal proposito degno di apprezzamento è il crescente sforzo da parte delle comunità locali verso un sistema di raccolta differenziata finalizzato non solo a un maggiore rispetto dell’ambiente, ma soprattutto in grado di valorizzare ciascun rifiuto in virtù del suo valore intrinseco, in termini di energia e materie prime spese per il suo ottenimento”.
Da un’ indagine di Federambiente su un campione ampiamente eterogeneo e variegato (utenza domestica ed aziendale) tale da essere rappresentativo dell’intero territorio
Nazionale – sottolineano al Centro Studi UIL Basilicata – è emerso un costo per unità
di prodotto della raccolta indifferenziata dei rifiuti mediamente pari a 64 Euro/tonnellata contro un costo per raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e
della frazione organica rispettivamente pari a 123 Euro/tonnellata ed a 105 Euro/
tonnellata. Sul fronte del personale impegnato nella raccolta sono richiesti mediamente 1,2 addetti per la raccolta stradale contro 2,6 addetti per la raccolta porta a porta. Se a prima vista tali dati evidenziano la forte onerosità legata all’implementazione di un sistema di raccolta differenziata spinto, quale il porta a porta – commenta la UIL – non
bisogna trascurare un dato altrettanto significativo: il costo medio nazionale sostenuto per lo smaltimento in discarica, 90 Euro/tonnellata, oltre agli elevati costi di realizzazione e gestione di una discarica. Un opportuno sistema di raccolta differenziata, ridurrebbe il costo di smaltimento in discarica, voce rilevante per i bilanci delle comunità locali, anzi potrebbe essere quasi completamente abbattuto, fino a
tramutarsi in una voce attiva di bilancio, vendendo i rifiuti raccolti agli impianti
di riciclaggio.
I rifiuti rappresentano dunque un’enorme opportunità di crescita sostenibile in termini di riduzione del consumo di risorse naturali, di sviluppo ed implementazione di tecnologie per il riciclo di materia ed il recupero di energia.
Sul tema dei rifiuti si registra anche una nota dell’Associazione Adesso! Democratici Lucani sottoscritta dal Presidente regionale pro tempore Franco Dell’Acqua. Di seguito la nota integrale.
Il ciclo dei rifiuti, la discussione sui programmi si allarga
Dopo le vicende di Fenice di Melfi, le innumerevoli querelle sulle discariche, la tardive invocazioni di qualche consigliere regionale perché la Regione si doti di un piano per i parchi eolici e, da ultimo, le dieci domande (e le altrettante risposte) tra il consigliere comunale di Matera, Paolo Manicone, ed Italcementi Bergamo, la discussione di merito sul ciclo dei rifiuti va affrontato e risolto con decisione una volta per tutte, adottando una linea concreta, senza mediazioni sterili ne tatticismi in chiave elettorale. Mentre c’è chi ancora si affanna a parlare di organigrammi e nomine varie, ai democratici lucani interessa solo una cosa: dare risposte concrete alle emergenze della Basilicata, sostenendo chi si propone le stesse finalità.
Per questo dopo gli interventi del Vice Presidente nazionale di Alleanza Ecologica-Movimento Popolare, Giuseppe Digilio e di alcuni esponenti del Partito Democratico lucano che hanno chiesto ed indicato scelte chiare in materia di politiche energetiche ed ambientali, con proposte, ad esempio, sul fotovoltaico e sul completamento del ciclo dei rifiuti differenziati, la proposta del Centro Studi Uil Basilicata e della Uil confederale diffusa da Carmine Vaccaro di “mettere in piedi un valido sistema di raccolta differenziata su tutto il territorio regionale, realizzare punti di stoccaggio, selezione e separazione dei rifiuti raccolti per dare slancio all’economia verde, creare nuova occupazione, dando nuovo respiro all’economia locale e restituendo così nuova dignità ad una Regione che ha tutti i connotati per candidarsi come regione green” rappresenta una valida ed autorevole dichiarazione di impegno di chi non intende più indugiare a facili tatticismi, ma indica senza alcun timore, direttrici operative forse scomode, ma oramai non più procrastinabili.
Questa è l’intima ragione per cui è nata ADESSO! Democratici lucani: aprire il dibattito che era stato oramai anestetizzato dalla politica, attraverso la elaborazione di proposte e di concreti programmi di intervento, candidandosi a gestirli, perché altri hanno avuto tutto il tempo per farlo e non ci sono riusciti.
Vi è poi soddisfazione nel leggere nella proposta del Centro Studi Uil quanto già previsto in materia di incentivazione della raccolta differenziata e dello smaltimento e recupero da differenziata nel programma di Adesso! Democratici lucani, come: l’efficiente sistema di raccolta differenziata porta a porta; la creazione e la gestione di impianti di stoccaggio, selezione, separazione e nobilitazione dei rifiuti raccolti; la promozione degli impianti di smaltimento e riciclaggio, l’obbligo per le società già operanti di ammodernare gli attuali impianti di termovalorizzazione e divieto di costruzione di nuovi impianti; il monitoraggio ed il controllo permanente di tutte le attività connesse al ciclo dei rifiuti, con pubblicazione mensile dei dati sul portale della Regione Basilicata; sono tutti ingredienti sui quali puntare senza altro indugio per trasformare un problema in un’enorme opportunità di crescita sostenibile in termini di riduzione del consumo di risorse naturali, di sviluppo ed implementazione di tecnologie per il riciclo di materia ed il recupero di energia. Si potrebbero creare migliaia di nuovi posti di lavoro se invece di buttare i rifiuti in discarica si attivassero pratiche di selezione e riciclo previste dalla normativa europea sulla raccolta differenziata”.
Non è più tempo di indugiare. Bisogna impegnarsi adesso! per ridare speranze ed un obiettivo concreto alla nostra terra, impegnandoci concretamente, mentre c’è chi si sta solo preoccupando delle prossime stagioni congressuali e delle prossime nomine.
Il Presidente regionale pro tempore Franco Dell’Acqua