Dal Programma nazionale 2014 di sostegno del settore vino sono in arrivo per il comparto vitivinicolo lucano risorse complessive per 1,733 milioni di euro così ripartite: 392 mila per la promozione, 983 mila per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, 61 mila per la vendemmia “verde” e 296 mila per investimenti (per le cantine). Lo rende noto l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Benedetto riferendo che la novità del provvedimento riguarda la destinazione di eventuali risparmi alla misura riservata all’assicurazione del raccolto.
Guardiamo con grande attenzione al processo di ristrutturazione dei vigneti, tenuto conto – afferma l’assessore – che la Basilicata nell’ultimo anno ha perso quasi un migliaio di ettari di vigneti e si attesta, al 2012, a poco più di 4mila ettari complessivo. E’ un trend che riguarda l’intero Paese anche se “a macchia di leopardo” con regioni non solo del centro nord (Veneto e Friuli in testa) ma anche del Sud (Campania e Puglia) che invece incrementano la superficie vitata e di conseguenza le produzioni vinicole.
Non nascondiamo pertanto la preoccupazione per la perdita di potenziale viticolo nel nostro Paese e nello specifico nella nostra regione; questo fenomeno, oltre a rappresentare in certe aree sensibili un pericolo in termini di stabilità idrogeologica dei terreni, porta all’erosione di un patrimonio difficilmente recuperabile, che si traduce in abbandono del territorio, perdita di tradizione e cultura legate alla viticoltura, che a sua volta intacca il fascino che il nostro territorio può rappresentare per quel turismo enogastronomico che negli ultimi anni ha dato forte impulso alle economie locali.
Il nostro obiettivo – spiega l’assessore – è creare le opportunità per accogliere il maggior numero di richieste provenienti dai produttori che intendono ristrutturare e riconvertire i loro vigneti con l’obiettivo di aumentare la competitività. Attraverso la misura dell’Ocm Vino infatti si punta al rinnovamento degli impianti viticoli adeguando la produzione alle nuove esigenze del mercato. Questo per migliorare la qualità della produzione vinicola regionale, sia cercando di adeguare la produzione del vino in termini di domanda di mercato sia attraverso l’uso di tecniche colturali più rigorose e rispettose dell’ambiente. Inoltre, l’intervento è indispensabile per il ringiovanimento fisiologico del vigneto e avviene attraverso il rinnovo delle superfici vitate con operazioni di estirpazione e reimpianto.
Sul piano della promozione e commercializzazione, come abbiamo fatto accelerando il programma di attività dell’Enoteca Regionale – conclude Benedetto – è necessario cogliere il momento favorevole dell’export del vino italiano che nei primi quattro mesi dell’anno, secondo un rapporto di Winemonitor, centro studi di Nomisma, ha guadagnato in tutti i mercati extra europei. Anche per questo un aiuto è arrivato dai fondi comunitari Ocm, erogati da Bruxelles per sostenere progetti di export delle aziende. Ma ha contato soprattutto il generale apprezzamento per tutto ciò che di italiano finisce nelle tavole del mondo, dalla pasta all’olio al vino: la food economy sembra aver ereditato dalla moda il ruolo di avanguardia del made in Italy.