Il direttore generale del Dipartimento Ambiente smentisce le trattative e possibili sue prospettive lavorative presso compagnie petrolifere.
“Nessuna trattativa segreta per l’aumento della capacità estrattiva di petrolio in Val d’Agri, nessuna ipotesi di assunzione da parte di compagnie petrolifere e un passato lavorativo non nella Sogin, protagonista del caso Scanzano, ma nell’Enea, Ente dedito alla ricerca”. E’ la replica del direttore generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano, a un articolo pubblicato oggi sul Quotidiano della Basilicata.
“Devo purtroppo prendere atto – dice Viggiano – come non sia la prima volta che con la stessa firma vengono diffuse notizie false, in passato che attestavano addirittura un’intesa segreta con cui già si sarebbe proceduto ad aumentare il tetto di estrazioni autorizzate, oggi con un’altrettanto asseritamente segreta, ma altrettanto del tutto infondata, trattativa per aumentarle. Sono costretto, quindi, a respingere nuovamente le falsità cosa che continuerò a fare in ogni occasione e in ogni sede”.
Ipotesi trattative intese Regioni Eni-Shell totalmente infondate.
De Filippo: “Il petrolio, gli interessi che cela e le interconnessioni con le dinamiche politiche possono diventare fenomeno inquinante anche per l’informazione”.
In merito all’articolo pubblicato oggi dal Quotidiano della Basilicata circa trattative per un ipotetico aumento delle estrazioni petrolifere che la presidenza della Regione starebbe conducendo in modo autonomo, si rileva la totale e assoluta infondatezza di tutto quanto sostenuto nel citato pezzo.
La Regione, facendo ben altra cosa rispetto a quanto riportato nel citato pezzo, si è solamente tenuta informata degli accordi in discussione tra alcuni comuni e i titolari della concessione Val d’Agri i cui contorni sono ben noti e diffusi ampiamente proprio dalla stampa. Le ipotesi di un aumento della capacità estrattiva autorizzata, invece, restano tutte legate alle sorti del Memorandum, in attesa che da Roma si dia seguito alle previsioni dell’Articolo 16 della legge di conversione del decreto “Sviluppa Italia” e, comunque, affidate alla centralità del ruolo del Consiglio Regionale al quale l’esecutivo sottoporrebbe preventivamente ogni ipotesi di accordo in tal senso ritenendo tale passaggio imprescindibile sotto il profilo formale ma ancor più sotto quello democratico e politico.
Del tutto destituita da ogni fondamento è anche l’ipotesi che la trattativa possa in qualche modo riguardare il posizionamento di alcuno agli interno degli organigrammi Eni e, anzi, sarebbe sicuramente ritenuto censurabile da parte del presidente della Regione l’eventuale passaggio nei ruoli della Compagnia di chi avesse avuto in precedenza funzioni di controllo della stessa. Questo anche nel rispetto delle professionalità che hanno portato il presidente De Filippo a inizio consiliatura ad accettare la proposta avanzatagli di coinvolgere il dottor Viggiano ai massimi livelli dell’amministrazione Regionale e del rapporto di stima puramente professionale, oltre che personale, che nel tempo si è consolidato.
L’assoluta e totale infondatezza delle notizie contenute nell’articolo è motivo per invitare gli operatori dell’informazione alla prudenza e ad una più puntuale di notizie che potrebbero essere diffuse ad arte da qualcuno interessato ad agitare ulteriormente una delicata fase della vita politica regionale. “Il petrolio, gli interessi che cela e le interconnessioni con le dinamiche politiche – ha commentato il presidente Vito De Filippo – possono diventare fenomeno inquinante anche per l’informazione”.