Dedicare una parte dell’estate e, perché no, una parte delle ferie al proprio benessere: è l’invito che viene da FeNASP (la federazione delle strutture di riabilitazione accreditate al SSR). Un invito che si rivolge principalmente alle donne, ma non solo a loro, e che prende motivi da una considerazione: l’estate è sicuramente il periodo nel quale si ha più tempo a disposizione da dedicare al tempo libero e alla salute. La crisi economica impone sacrifici e tra questi anche il modello di vacanza-salute, diffuso negli anni ottanta-novanta, specie alle terme e nei centri di località termali, è in netto calo. Ecco allora l’idea di utilizzare le strutture lucane d’eccellenza di fisioterapia per la riabilitazione ed altro, autentici centri benessere a due passi da casa. Tra queste il nuovissimo Centro Fisioelle di Lavello (inaugurato nella nuova sede a dicembre scorso) che offre una vasta gamma di servizi-prestazioni oltre quelli cosiddetti tradizionali di fisioterapia-riabilitazione, tra cui corsi di fisio pilates, massoterapia, una tecnologia innovativa per il trattamento dell’adiposità localizzata, pressoterapia, massoterapia, kinesio taping, corso di accompagnamento alla nascita. Ogni servizio è progettato per porre il paziente al centro di un percorso di benessere completo “disegnato sulla persona”, un nuovo modo di approcciare la fisioterapia e la riabilitazione, costruito su un insieme sinergico di scienza, tecnologia, innovazione e arte. Qui il medico specialista in Riabilitazione stabilisce un P.R.I. (Progetto Riabilitativo Individuale) analizzando il paziente in rapporto alla sua patologia: sia essa di natura ortopedica sia vascolare o neurologica lieve; tenendo conto della prognosi funzionale e del margine di modificabilità del quadro clinico. All’interno del P .R.I. saranno inseriti: trattamenti di fisioterapia strumentale eŸ trattamenti di riabilitazione motori. Ci si rivolge principalmente alle donne sia perché il Centro di Lavello è diretto e formato da operatrici e perché sono proprio le donne che a causa della crisi economica si trovano costrette a risparmiare sulle cure e la prevenzione in favore della famiglia e dei figli.
L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) con la collaborazione di Farmindustria e dell’Osservatorio sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, di recente ha fotografato la situazione clinica-epidemiologica attuale evidenziando le esigenze dell’universo femminile in ambito sanitario-assistenziale. Lo studio, corredato da proposte operative, punta a sensibilizzare gli esperti in materia e rappresenta – a parere di FeNASP – una premessa per il ripensamento del Servizio Sanitario Nazionale in un’ottica di genere, per migliorare l’equità, l’accessibilità e la fruizione dei servizi.
Del resto, i dati sullo stato di salute della popolazione femminile contenuti nell’ultima indagine campionaria Istat sembrano manifestare un certo miglioramento, l’aspettativa di vita femminile alla nascita risulta aumentata, tuttavia non mancano ombre visto che la maggiore longevità non è sempre accompagnata da un pari miglioramento della qualità delle condizioni di vita. Dallo studio dell’Onda emerge che nei momenti di crisi il ruolo sociale della donna e’ quello che ne risente di più” spesso con conseguenze sulla propria salute. Le donne nei momenti di difficoltà sottraggono attenzione a loro stesse per focalizzarsi sul proprio ruolo sociale, ecco perché va sempre più rafforzata e indirizzata la medicina di ‘genere’.
“Finalmente qualcuno che si occupi del nostro corpo!” Questa è una frase che ognuno vorrebbe pronunciare almeno una volta il giorno, e il momento è arrivato. Di solito liberi professionisti, lavoratori autonomi passano tutto il giorno a programmare ottimi momenti di relax per i clienti, e trascurano la prevenzione dei disturbi neuromuscoloscheletrici inerenti la propria professione. A volte la vita quotidiana viene interrotta dalla comparsa di un dolore conseguente ad un trauma o a cause non ben precise. Sembra impossibile correlare questo piccolo disturbo al proprio lavoro, perché lo si fa da anni e non si ha mai avuto niente. Intanto il sintomo prosegue nella sua graduale e costante crescita, senza che nessuno pensi che in realtà sia necessario rimuoverlo. Però niente se ne va come è venuto! Comincia una spiacevole esperienza, la quotidianità è limitata da un disturbo e tutte le attività che normalmente si svolge automaticamente adesso hanno bisogno di essere riprogrammate perché sono limitate da dolore e/o rigidità.
Accompagnare il paziente fino al completo raggiungimento del suo benessere – sottolinea Antonia Losacco che dirige il Centro di Lavello con il prezioso sostegno della figlia Katiana – è da sempre la nostra prerogativa fondamentale, per questa ragione il nostro team di professionisti è impegnato ad offrire la migliore esperienza di cura. Uno staff completo, scelto non solo per competenza ed esperienza, ma anche per la passione che nutre per il lavoro e la capacità di instaurare una relazione con il paziente che va al di là del semplice rapporto ambulatoriale. Un approccio e una metodologia finalizzati a dare delle risposte concrete a quanti sentono la necessità di mantenersi in forma e di migliorare la qualità della vita.