Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal movimento “Un’altra Basilicata è possibile” in vista delle prossime elezioni regionali.
Buona la prima, ora facciamo sul serio!
Ci ritroviamo entro dieci giorni allargando l’invito e includendo i tanti e le tante che in questa regione non si rassegnano all’idea del malgoverno gestito fin qui dal Centro-Sinistra e dalla finta e inutile opposizione del Centro-Destra.
A tema le proposte di programma su cui sfidare centrodestra e centrosinistra e l’avvio a settembre delle primarie dei lucani e delle lucane per decidere le candidature senza accordi spartitori e privati a tavolino. La posta in gioco è il futuro, il rinnovo della classe dirigente, la moralizzazione della politica e il governo della regione.
Era solo l’avvio quello di ieri sera; un avvio giocato alla luce del sole e convocato con un appello su facebook e non nel chiuso di un ristorante al riparo di sguardi indiscreti per avere la certezza che, prima dell’incontro, ci fosse un accordo fra sedicenti maggiorenti da mascherare dietro falsi annunci.
Un avvio alla presenza di giornalisti e osservatori, dunque esposto a mostrare il rischio del fallimento o i limiti di una discussione che non voleva certo tirare conclusioni ma, al contrario, aprire percorsi ed indicare obiettivi per superare limiti, difficoltà e contraddizioni. Rischio fugato: come uomini e donne di Basilicata, siamo pronti a iniziare la partita.
Un inizio che ha messo in una sala rappresentanti di molti movimenti e realtà sociali lucane (certo non tutte, anzi ancora una piccola parte), qualche sindaco e rappresentante istituzionale nel territorio per una riunione durata tre ore (19 interventi, un primo giro di 7 minuti ed un secondo di 2), introdotta, invece che dalla solita relazione, da due interventi in streaming del Sindaco e di un neoconsigliere eletti a Messina dove i movimenti in un’alleanza allargata ed inedita hanno saputo catalizzare interessi e battaglie sociali ed hnno vinto. Una discussione attenta e partecipata dai presenti, da quanti hanno dovuto lasciarla in anticipo per motivi familiari (come, per esempio Giuseppe Postiglione che ha continuato a contribuire con il suo movimento alla elaborazione del dibattito) e da quanti stanno intervenendo via web. Soprattutto una conclusione fortemente condivisa, arricchita dai diversi interventi, per un percorso che non ha già precostituito minestre da digerire e che non si nasconde le difficoltà ma che punta con decisione all’obiettivo: fare in modo che a novembre all’appuntamento elettorale vi sia la più ampia, forte e credibile alternativa al centrosinistra ed al centrodestra.
Punto di partenza, questo, considerato da tutti come discriminante: il giudizio sulle responsabilità della classe dirigente di governo (sia quella del PD e i suoi alleati, sia della finta opposizione) per aver sottratto agli uomini ed alle donne di Basilicata l’ipotesi del futuro è tale che non lascia spazio alla speranza di loro cambiamenti e, dunque, ad accordicchi che sarebbero solo di occupazione di poltrone.
Al contrario, serve un forte cambio di rotta che porti moralità nella vita politica regionale e negli indirizzi di gestione della dinamica sociale, economica e politica lucana partendo dall’idea di mettere a valore le sue straordinarie risorse umane ed ambientali sottraendole alla speculazione privata dei soliti noti.
Per realizzare l’obiettivo, la discussione ha evidenziato tre campi su cui lavorare:
– quello di dare vita ad una vera e propria costituente che chiami le migliori energie, esperienze, singole e organizzate a lavorare per dare vita al progetto, al programma ed alle iniziative per rendere effettiva l’Altra Basilicata di cui abbiamo bisogno
– quello di costituire un campo di inclusione e partecipazione largo, aperto, trasparente e democratico per tutti gli uomini e le donne di Basilicata, per chi cerca di avere risposte e non le ottiene o, al contrario, è escluso o emarginato dalle cricche di sottopotere regionale cresciute all’ombra del modello dell’isola felice, per chi ha proposte, idee, istanze da far valere e vuole contribuire al progetto
– quello di chiamare non solo i singoli cittadini ma anche i soggetti organizzati e quanti stanno discutendo della costruzione di liste con proposte elettorali a coordinarsi, a stare insieme facendo cartello e trovando le unità necessarie per vincere.
La discussione ha mostrato tutta la consapevolezza delle difficoltà, sapendo che fra le insidie maggiori da superare vi sono sia il minoritarismo e l’autoreferenzialità di molte esperienze di movimento, sia la tentazione di costituire cordate, gruppi e gruppetti più o meno velleitari convinti di avere le ricette in tasca di quanti fin qui hanno avanzato ipotesi di liste. Tutti limiti che, se non superati, porteranno alla sconfitta e condanneranno uomini e donne di Basilicata a subire la continuità con il passato e dunque la crisi economica e di democrazia.
Abbiamo, al contrario, bisogno di un campo nuovo cui concorrere tutti ed a questo lavoriamo rivolgendoci ai singoli ma anche alle esperienze politiche e sociali critiche (tutte) per stare insieme.
Con questo spirito riconvochiamo entro dieci giorni da oggi l’assemblea lavorando per allargarla il più possibile ma, anche, mettendo a tema fin da ora due punti su cui decidere:
– le proposte di contenuto e programma per le grandi questioni aperte dalla crisi (lavoro, reddito, servizi, uso delle risorse naturali ed energetiche, tutela del territorio, sviluppo economico eutocentrato, democrazia economica e partecipata, tutele e garanzie per gli investimenti delle imprese, rimodulazione della spesa e degli investimenti regionali, potenziamento dei servi e delle tutele alle persone) che saranno confrontate in rete e che muoveranno da alcuni punti forti indicati in un documento che sarà reso pubblico nei prossimi giorni.
– le forme di costruzione di un’alleanza vasta e plurale e rispettosa delle autonomie e delle esperienze
Tutto questo fra dieci giorni, di nuovo in pubblica assemblea con l’obiettivo di aprire la fase costituente indicendo LE PRIMARIE DEI LUCANI E DELLE LUCANE PER LA SVOLTA e li decidere su chi e come sarà chiamato a rappresentare le proposte nella sfida al governo della Regione.
Sfida che si può vincere se restituiremo senso all’esercizio del voto e daremo la parola a quanti vivono nei nostri 131 comuni andando li e portando il vento del cambiamento e della svolta.
L’assemblea di Potenza di Un’altra Basilicata è Possibile