Riceviamo e pubblichiamo la nota del Circolo SEL di Ferrandina in cui si informa che il
27 giugno 2013 il Senatore di SEL Giovanni Barozzino ha presentato, quale primo firmatario, l’interrogazione parlamentare in merito alla vicenda Amianto – ex Materit Val Basento, che di seguito riportiamo integralmente. La medesima attività parlamentare sarà intrapresa
dall’On. Antonio Placido alla Camera dei Deputati. Entrambe le iniziative sono finalizzate a portare all’attenzione nazionale e di tutto il Parlamento italiano la grave problematica dei lavoratori
lucani e delle loro famiglie. Il corpo dell’interrogazione esplicita in maniera chiara e circostanziata la necessità di trattare con urgenza questa materia senza trascurare nessuna delle sue
implicazioni: salute, diritti previdenziali, bonifica dei territori, agricoltura e investimenti industriali e produttivi. Il nostro circolo è altresì impegnato a dar conto ai cittadini delle risultanze delle
interrogazioni in un incontro pubblico per costruire ulteriori percorsi condivisi con tutta la cittadinanza.
Lug 11
Testo INTERROGAZIONE
Atto n. 4-00433
Pubblicato il 27 giugno 2013, nella seduta n. 52
BAROZZINO, PETRAGLIA, DE CRISTOFARO, DE PETRIS, CERVELLINI, STEFANO, URAS
Al Ministro della Giustizia.
Premesso che:
ogni anno in Italia si verificano circa 4.000 decessi per patologie asbesto correlate;
stante la lunga latenza delle più diffuse patologie, secondo la più accreditata letteratura scientifica il picco del numero di decessi per patologie asbesto correlate verrà purtroppo raggiunto tra il 2020 e 2025;
diversi disegni di legge ed interrogazioni parlamentari sul tema in oggetto sono stati sottoposti all’attenzione del Parlamento, senza che ad oggi sia stato possibile constatare alcun passo in avanti sul piano della tutela dei lavoratori e delle loro famiglie in termini di assistenza e di agevolazioni economiche e sanitarie;
i tempi di latenza delle malattie asbesto correlate impongono, purtroppo, che nei confronti dei responsabili dei disastri, delle morti e delle gravi menomazioni alla salute di lavoratori e familiari possa procedersi, sotto il profilo penale, soltanto a molti, talvolta troppi, anni di distanza;
già tale amara constatazione affievolisce oggettivamente le legittime aspettative delle vittime di poter ottenere giustizia e congruo risarcimento dei danni patiti e delle prevedibili nefaste conseguenze nel futuro;
pertanto, anche per l’elevato numero delle vittime coinvolte in vicende di tal tipo e per la negazione di giustizia che le stesse hanno purtroppo subito per troppi e lunghi decenni, non è possibile tollerare ritardi nello svolgimento di attività d’indagine e di istruzione dei processi che rischiano di allungare oltremodo i tempi e di favorire l’impunità dei responsabili;
considerato che:
nel settembre 2012 è stata depositata una denuncia presso la procura di Matera da parte di oltre 50 dei circa 100 ex lavoratori dello stabilimento Materit di Borgo Macchia di Ferrandina (area industriale val Basento) e di numerosi parenti di ex lavoratori deceduti per malattie asbesto correlate, nella quale, dopo un’ampia ricostruzione di quanto avvenuto presso quel sito industriale tra il 1973 e il 1989-1990, delle modalità di lavoro e dei processi lavorativi per la produzione di pannelli di cemento-amianto, si evidenziava lo stato di salute dei denuncianti, unitamente alle morti di ex lavoratori per patologie asbesto correlate, e pertanto si chiedeva un sollecito intervento della procura per lo svolgimento dei necessari atti di indagine e per dare impulso all’accertamento dei fatti e delle penali responsabilità degli autori dell’avvenuto disastro;
nell’esposto depositato presso la procura di Matera si evidenzia, inoltre, come la stragrande maggioranza degli ex lavoratori della Materit stia andando incontro ad un progressivo peggioramento delle proprie condizioni di salute per il lento incedere di patologie respiratorie certamente riconducibili all’inalazione delle fibre di amianto;
delle condizioni di salute è dato puntuale riscontro all’interno dell’esposto denuncia, così come ivi è fornita la precisa indicazione delle mansioni lavorative da ciascuno svolte negli anni di attività;
inoltre, nel corpo dell’esposto denuncia è fatta sintesi delle dichiarazioni e dei racconti resi da ciascun lavoratore su ritmi, processi e fasi lavorative che nel complesso disegnano un quadro assai inquietante su come negli anni di attività dello stabilimento siano state calpestate le norme minime per la prevenzione della salute dei lavoratori e dell’ambiente;
benché tale denuncia preceda e segua altri esposti sulla vicenda della Materit e di altre aziende ubicate nella medesima area industriale, dall’esito delle verifiche recentemente effettuate presso gli uffici della competente procura di Matera deve evincersi la totale assenza di alcun riscontro alla denuncia e agli altri e numerosi esposti;
pertanto, nonostante i ripetuti esposti sulla necessità della bonifica dei luoghi e sui crimini consumati durante tutto il periodo di produzione non si è ancora pervenuti ad alcun accertamento processuale, né si ha riscontro di alcuna formale attività di indagine da parte delle autorità competenti;
a giudizio degli interroganti l’indifferenza manifestata sino a questo momento anche dalla magistratura competente rischia di rappresentare un’ulteriore offesa alla dignità di centinaia di lavoratori che nel corso degli ultimi anni hanno dovuto subire l’onta della discriminante indifferenza delle istituzioni locali e nazionali rispetto alla vicenda di cui, sciaguratamente, sono stati, e sono protagonisti;
siffatta ermetica indifferenza è tanto più grave se si considera che in quella fetta di territorio lucano si è assistito ad una speculazione ai danni della salute di centinaia di persone da parte delle maggiori multinazionali dell’amianto (Eternit e Fibronit) con l’esplicito sostegno, anche finanziario, dello Stato attraverso le sue partecipate;
tale totale inazione è tanto più grave con riferimento ai casi, come quello dell’ex Materit di Ferradina, in cui, come anticipato, si è assistito ad una sostanziale incentivazione, promozione e compartecipazione agli investimenti nel settore da parte delle società a partecipazione statale anche negli anni successivi al 1970, quando la cancerogenicità dell’amianto era ormai un dato inconfutabile;
inoltre, come già segnalato in altre e recenti interrogazioni parlamentari, il sito su cui sorgeva la Materit (e nei cui dintorni lavorano ancora centinaia di persone) risulta tuttora gravemente contaminato dalla presenza di amianto diffuso, nonché dalla presenza di contenitori stracolmi della sostanza ed immagazzinati nell’ormai fatiscente capannone;
ciò continua ad esporre a grave rischio i cittadini residenti nelle aree limitrofe e soprattutto le centinaia di lavoratori (e dei loro familiari) che quotidianamente frequentano l’area di Borgo Macchia di Ferrandina;
rilevato che:
come già segnalato nel corso di precedenti interrogazioni in materia, i richiesti interventi, tra l’altro, a tutela delle parti offese (per i casi di malattie asbesto correlate) sono obbligatori a norma di codice penale, e la recente normativa annovera la tipologia di reati contro i malati e i loro familiari tra quelli da trattare con priorità;
la tutela del lavoro contempla il dovere di assicurare la salubrità dei luoghi e delle condizioni di lavoro;
i diversi uffici giudiziari competenti il più delle volte non soddisfano con la necessaria sollecitudine le istanze di istruzione e trattazione di procedimenti penali aventi ad oggetti vicende come quella dell’ex Materit,
si chiede di sapere:
se risulti ai Ministri in indirizzo quante denunce e/o esposti riguardanti massive esposizioni ad amianto e patologie asbesto correlate siano state depositate presso tutte le singole procure della Repubblica della Basilicata, e in particolare presso quella di Matera;
per quante di esse risulti essere stata disposta l’archiviazione e per quante, invece, risultano ancora in corso attività di indagine;
quali iniziative di competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare, anche al fine di sollecitare l’esame delle denunce e degli esposti in materia e, in particolare, quelle relative allo stabilimento dell’ex Materit di Ferrandina.