La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, ha presentato le proprie osservazioni e manifestato la propria contrarietà al progetto Italcementi SpA nell’ambito del parere VIA regionale, chiedendo al
presidente del parco regionale Murgia Materana, Ing Pier Francesco Pellecchia che ha convocato sabato prossimo un incontro con le associazioni ambientaliste di esprimere parere contrario all’impianto
per una serie di motivazioni riassumibili in 10 punti: pericolosità dovuta all’incremento dei flussi di rifiuti con uso combinato del CSS e altri rifiuti e combustibili con impatti ambientali e sulla salute
significativi; ubicazione dell’impianto a ridosso del centro abitato di Matera con conseguenti impatti derivanti dall’emissione e bio-accumulo di sostanze nocive, attraverso ricadute inquinanti sul
suolo, nelle falde idriche e nella catena alimentare. Sarebbe invece opportuno la delocalizzazione dell’impianto esistente;possibile contaminazione delle biocenosi vegetali ed animali del parco regionale murgia materana;assenza di specifica previsione di utilizzo dell’impianto nel piano provinciale dei rifiuti ed in quello regionale, non ancora approvati ed adottati (la Regione Basilicata ha
in fase di espletamento il relativo bando per l’aggiornamento del Piano Rifiuti);assenza del piano regionale della qualità dell’aria, con particolare riferimento ai centri urbani e periurbani;danno
d’immagine all’integrità dei luoghi storici e naturali e sul sito UNESCO;impatti negativi sull’implementazione di un ciclo virtuoso di gestione dei rifiuti basati sulla raccolta differenziata, sul riciclo e recupero a freddo dei materiali;i quantitativi di CSS previsti (60mila tonn/anno) sono sovradimensionati rispetto ai volumi di rifiuti prodotti pro capite ed in assoluto in provincia di Matera. Il progetto prevede infatti di bruciare oltre il 50% del totale dei quantitativi di rifiuti prodotto, risultando quindi in contrasto con le Direttive comunitarie che stabiliscono quote residuali e ridotte
destinate alla combustione a vario titolo, come CDR, CSS, presso impianti termovalorizzatori, inceneritori e cementifici; Considerati i precedenti già presenti in Italia per i cementifici in aree a forte
impatto criminogeno (si veda il casertano o l’area vesuviana), pur essendo al momento il materano avulso da eventi di tale portata, prevenire il conferimento in aree come i cementifici, annullandone la
fattibilità, consentirebbe di evitare una commistione traducibile nell’equazione cemento/rifiuti = cemento/smaltimento rifiuti a basso costo; rischio di incidere negativamente ed in modo irreversibile sui costi per la gestione del ciclo dei rifiuti in Basilicata, incrementando le quote di tassazione a carico dei cittadini.
Lug 12
ma nel 2007 l’OLA dove era ?
Parlare di delocalizzazione dell’impianto oggi non ha senso dopo che su quello impianto sono stati spesi per il revamping circa 100 meuro e lo fa uno degli impianti in avanguardia in Italia. Allora si sarebbe dovuto dire di non al revamping ed oggi Italcementi avrebbe chiuso l’impianto di Matera come sta facendo con quello Vibo Valentia ed altri obsoleti.
Non trattiamo i rifiuti perchè ci sono infiltrazioni dice Ola , in tutta Italia il ciclo dei rifiuti è infiltrato? Mi auguro di no, altrimenti siamo messi molto peggio delle Repubbliche delle Banane e non ci resta che lasciare il Paese ed emigrare magari in Germania dove, tra l’altro, fenomeni di infiltrazione pure si verificano. Circa la biocenosi,bio-accumulo ed amenità varie, l’Ola dimentica che oggi l’impianto è in funzione e , comunque continuerà ad esserlo perchè ha le carte in regola e brucia Pet-.Coke che non è essenza di lavanda, anzi. Non mi dilungo sui monitoraggi che solo Itlacementi assicura ed a giorni completerà la rete ed l’unico impianto ad averlo realizzato in regione , escludendo il Centro Olii di Viggiano ma che lo ha realizzato dopo 13 anni dalla data di messa in esercizio. Bisogna, purtroppo, ammettere che quella che si definisce OLA oggi ha perso pezzi importanti della organizzazione ed adesso la bussola sembra “impazzita” . A proposito che ne dice Ola di Siderpotenza dove finalmente sono arrivati i Carabinieri e dove di delocalizzazione si parla da anni e che è un impianto non certo moderno e dove gli investimenti in questi ultimi tempi sono stati di circa 6 Meuro e che ormai a Bucaletto si stanno costruendo palazzi e non siamo più nella provvisorietà dettata dal terremoto anche se dell’80.