“Dalla cartolina delle vacanze 2013 – tante famiglie che restano a casa o che riscoprono la formula della “vacanza a km zero” – c’è un’immagine nitida che conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: il pubblico impiego sta pagando un prezzo elevato nell’attuale fase di crisi economica”. Lo afferma il segretario regionale della UIL di Basilicata Carmine Vaccaro.
“Tutti gli indicatori e le statistiche sul calo dei consumi coinvolgono il ceto medio, e dunque le famiglie con due impiegati che non ce la fanno e riducono tutto, ovviamente a partire dai giorni di vacanza. Un altro aspetto è quello testimoniato dai dati dell’Istat che – continua il segretario della UIL – certificano una diminuzione di 368.000 dipendenti pubblici, i quali, infatti, hanno lasciato un vuoto che non è stato recuperato per il relativo blocco del turn over e hanno rappresentato un significativo risparmio di spesa. A questo si aggiunga il fatto che circa 300.000 precari della Pubblica Amministrazione, se non si dovesse trovare una soluzione, a dicembre vedranno scadere i loro contratti. Questo produrrebbe un problema molto difficile da risolvere per mantenere i servizi pubblici a livello accettabile”.
Per Vaccaro “si dovrebbe cominciare a parlare di Pubblica Amministrazione in modo meno demagogico e più realistico. In un momento di difficoltà economica, si deve puntare sul pubblico quale servizio funzionale ai bisogni dei cittadini, investendo per qualificare i servizi e le professionalità esistenti. Noi non siamo contrari a qualificare la spesa, riducendo sprechi e sperperi e per questo stiamo preparando, insieme alle categorie, un dossier per individuare dove e come intervenire per realizzare i risparmi che siano reinvestiti nella Pubblica Amministrazione. Non dimentichiamo però – conclude – che i rinnovi dei contratti di lavoro per i dipendenti pubblici sono fermi da quattro anni. In gioco è il rispetto di principi costituzionali: pari dignità dei lavoratori pubblici e privati, diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, diritti sindacali e buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione. Pertanto non è ipotizzabile un ulteriore allungamento temporale del blocco oltre il 2014”.
Lug 14