Non è solo la bizzaria meteo a condizionare in negativo sinora, per le due prime settimane di luglio, l’afflusso turistico nell’area delle Dolomiti Lucane-Parco Gallipoli Cognato. L’annullamento di alcune ore del Volo dell’Angelo, dovuto al maltempo, come i forti ed improvvisi acquazzoni e l’incertezza del tempo hanno scoraggiato molti visitatori del comprensorio e soprattutto di Castelmezzano e Pietrapertosa. Le speranze per il prosieguo della stagione turistica, con il Cinespettacolo della Grancia a fare da “traino”, sono soprattutto per l’agriturismo, gli itinerari enogastronomici e l’ospitalità rurale, che – evidenzia il C.S. Thalia – sono gli elementi essenziali per l’economia locale. In proposito l’Agriturismo Molino della Contessa, aderente a Terranostra (Coldiretti), nato nel 2004 da un antico mulino Baronale del XII restaurato da pochi anni, alle falde della foresta naturalistica del Parco, scommette sugli arrivi degli spettatori de La Grancia. “Purtroppo – spiega Michele Mattia, che affianca la moglie Rosanna titolare dell’azienda – sono gli unici che ci garantiscono di riempire le camere almeno nei fine settimana. L’effetto Grancia più che il Volo dell’Angelo è fondamentale perché invece gli appassionati del “volo” sono i classi turisti del “mordi e fuggi” e non consumano quasi nulla nei due paesi. La crisi pesa soprattutto sul numero dei coperti a tavola che – riferisce l’operatore agrituristico – sono diminuiti rispetto all’estate 2012, specie nei primi giorni della settimana”. Ma a testimonianza che nell’area delle Dolomiti Lucane c’è gente tenace che non demorde ecco il progetto, a buon punto, di una piscina a fianco l’azienda per offrire un’ ulteriore attrazione da aggiungere oltre che alla cucina genuina con i prodotti tutti rigorosamente del posto, agli itinerari alla scoperta del Parco, alle passeggiate, una novità richiesta dagli ospiti amanti delle vacanze in campagna. Ed è proprio Terranostra sulla base di un’indagine ad incoraggiare gli sforzi della piccola impresa agrituristica del Parco: sette italiani su dieci (70%) in vacanza restano in Italia e, di questi, ben il 24% non si allontana neppure dalla propria regione, dove sceglie località al mare, in montagna al lago o in campagna per riposarsi durante l’estate. La cosiddetta formula di vacanza a ‘chilometro zero’ è diventato – evidenzia il C.S. Turistici Thalia – il modello di vacanza 2013. Se l’attività preferita dal turista italiano nelle campagne è passeggiare ed esplorare il territorio (43%), il mangiare si classifica al secondo posto con la possibilità di gustare i prodotti tipici del territorio e le ricette segrete custodite nelle aziende agricole da generazioni. Non è un caso che il 9% degli ospiti degli agriturismo chiede proprio di imparare a cucinare. Per scegliere l’agriturismo il 46% degli italiani si rivolge a Internet dove sono attivi siti come www.terranostra.it o www.campagnamica.it ma è arrivata per il 2013 anche la nuova App di Terranostra scaricabile gratuitamente che fornire tutte le informazioni sull’agriturismo prescelto. Tra chi non si rivolge alla rete va ancora forte il passaparola o il consiglio di aprenti e amici che viene seguito dal 32% degli agrituristi, mentre un buon 9% lo sceglie quasi a caso sul posto. E l’Agriturismo Molino della Contessa sta pensando anche all’ammodernamento del sito come strumento per tenere sempre acceso un canale di comunicazione-informazione con gli ospiti fidelizzati o potenziali, attraverso un calendario di eventi che oltre a quelli del cartellone del Parco, dei Comuni, vede protagonisti produttori ed agricoltori con giornate a tema. Tra i progetti quello di tenere a metà settembre un evento dedicato ai piccoli-grandi vini di montagna. I vignaioli italiani rappresentano il nerbo della qualità vitivinicola del nostro paese. É infatti peculiarità tutta italiana il binomio tra produzioni di piccola e media scala ed eccellenza qualitativa. Se per i Doc, Docg, Igp, i vini a denominazione protetta ci sono strumenti e canali di promozione-valorizzazione, per i cosiddetti vini locali che pure rappresentano i 2/3 della produzione vinicola complessiva non ci sono azioni e misure specifiche. Di qui l’idea di valorizzare i piccoli vini “paesani” come uno dei efficaci richiami dell’ospitalità rurale promuovendo anche la vendemmia e la vinificazione insieme agli ospiti.
Lug 16