Sanità Futura torna ad occuparsi della riforma del tariffario regionale e annuncia battaglia per trasparenza e ritiro del provvedimento.
E’ ancora all’insegna della richiesta di trasparenza la nuova iniziativa di Sanità Futura che ha sollecitato la dirigente dell’Ufficio Pianificazione Sanitaria Verifica degli Obiettivi del Dipartimento Sanità, dottoressa Gabriella Sabino, ad inviare i verbali di ciascun incontro tecnico svolto nei giorni scorsi presso il Dipartimento, riguardante il nomenclatore tariffario regionale.
L’associazione Sanità Futura , come già verbalizzato, oltre che come da prese di posizione diffuse nelle scorse settimane, è profondamente contraria ad ogni tipo di attività ex post riguardante provvedimenti regionali già deliberati e contestualmente chiede la massima trasparenza degli atti.
Nel ribadire il giudizio fortemente critico nel metodo e nel merito dei cosiddetti “tavoli tecnici” del nomenclatore tariffario, Sanità Futura è ancora in attesa di una risposta in merito alla richiesta di una nuova audizione presso la IV commissione del Consiglio Regionale. Chiediamo ai consiglieri regionali della IV Commissione – è scritto nella nota – di essere coerenti e conseguenti rispetto alle proprie dichiarazioni che hanno condiviso le nostre ragioni di opposizione, riconoscendone la legittimità, con azioni concrete in Consiglio regionale, promuovendo e approvando un ordine del giorno per la revoca del provvedimento, poichè è in sede politica che si devono compiere le scelte vitali. Il tempo che resta alla IV Commissione come al Consiglio è breve e – si legge nella nota – non vorremmo che anche le ferie estive lo accorciassero ulteriormente. La prossima occasione ravvicinata, forse l’ultima, è la seduta del 25 luglio dedicata all’Assestamento di Bilancio 2013 di cui, per restare in tema di trasparenza, ignoriamo i contenuti per il comparto sanità che rappresenta da solo più di un terzo del bilancio regionale.
Secondo Sanità Futura i tavoli di concertazione hanno di fatto confermato la chiusura del 60% delle strutture sanitarie private accreditate di Basilicata, poiché i tagli ingiustificati delle tariffe dal 25% al 50% sono insostenibili. Per questo – conclude la nota – abbiamo chiesto formalmente il ritiro del “Nomenclatore Lucano Killer” e di fermare ogni dibattito contestando ed astenendoci dalla partecipazione a tavoli che abbiamo definito da “gioco d’azzardo”.
SANITA’ FUTURA