“Le associazioni imprenditoriali che aderiscono a Pensiamo Basilicata hanno ragione: non basta garantire il superamento del rischio disimpegno dei fondi Ue relativi al sessennio 2007-2013, bisogna coinvolgere le parti economiche e sociali nella programmazione del nuovo sessennio 2014-2020”. E’ quanto sostiene il capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli mettendo in guardia su quello che definisce “il maldestro tentativo” di “mettere le mani sui fondi comunitari al 2020 da parte di una giunta regionale che è delegittimata a fare scelte così rilevanti perché ha i giorni contati. Dunque la questione sollevata dalle associazioni del manifesto Pensiamo Basilicata è tutt’altro che formale: condividiamo l’allarme lanciato sul vuoto politico che favorirebbe l’apparato burocratico rappresentato dalle direzioni generali dei Dipartimenti, come è risaputo ed ampiamente dimostrabile, di nomina e fiducia politica del centrosinistra, nel compiere scelte destinate a pesare sulla nuova legislatura regionale che sarà determinata dal voto popolare di metà novembre. Ragione per cui – dice Napoli – le organizzazioni della pmi di ogni settore sono chiamate ad uno sforzo maggiore non limitandosi alla “denuncia” e alla solita sollecitazione di tavoli e Cabine di Regia che sinora non hanno prodotto risultati appezzabili. È ben chiaro che i “programmi operativi regionali” devono impegnare una quota parte nella misura del 55-65% dei fondi, indicata dal “Rapporto Barca” sui fondi strutturali dell’U.E. per le Regioni del Sud d’Italia ammontanti per il settennio 2014 – 2020 a complessivi 52 mld. Purtroppo la frammentazione dei fondi, attraverso i POR sono assegnati a determinati settori in cui possono essere favorite le clientele, anziché concentrarli su pochi ma importanti obiettivi di spesa, che potrebbero creare lo sviluppo del territorio specie nei settori della piccola e media imprenditoria e dell’occupazione, delle infrastrutture e della valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo, il tutto nel pieno rispetto dei criteri di innovazione e competitività. Ci vuole il coraggio di scelte strategiche per indirizzare la spesa verso progetti di facile attuazione in direzione di imprenditoria, sia dei comparti commercio-servizi-turismo che edile, per favorire nuovi posti di lavoro”.
Secondo il capogruppo Pdl “le dichiarazioni del Presidente De Filippo oggi nell’audizione delle Commissioni consiliari congiunte sull’Assestamento di Bilancio 2013 riprova che quel coraggio che invochiamo non c’è al punto che si intende far passare una manovra che ammonta a qualche centinaia di milioni di euro (si pensi che solo 30 milioni di euro sono riservati a contenziosi e pignoramenti relativi a esercizi precedenti) per un “articolato asciutto” quale atto burocratico finale di una legislatura all’insegna dello spreco di ingenti risorse comunitarie con l’alibi delle scelte burocratiche”.
Lug 17