Altamura – Risorge, come da copione, la questione del “Parco degli Ulivi”.
Il caso, detto anche del “Suolo Rossi”, si trascina da più di un decennio, con gli alti di un acceso dibattito consiliare e i bassi di una dimenticanza destinata a durare poco.
L’area si trova ad incrocio tra via IV Novembre e via La Carrera, quella che costeggia uno dei tratti delle antiche mura difensive della città, meglio note come Mura Megalitiche. Un zona residenziale di pregio, si potrebbe dire, considerando anche la vicinanza con via Bari e, soprattutto, la prossimità stretta con il monumento storico della possente cinta muraria, uno dei principali tesori turistici del paese.
Nelle settimane scorse componenti dell’Opposizione consiliare hanno rilevato il pericolo di una cementificazione dell’area, uno dei pochi spazi a verde ancora liberi in paese, identificando una volontà da parte del Governo municipale ad assecondare definitivamente la volontà di una cordata di imprese edilizie a costruire, attraverso due distinte deliberazioni di giunta.
In totale è stata calcolata una volumetria pari a quasi ventiquattromila metri cubi, precisando che la tipologia degli edifici da costruire non rispetterebbe neanche la destinazione specifica dettata dal Piano Regolatore, ossia sostanzialmente quella dell’interesse generale – attrezzature scolastiche, impianti per il servizio di trasporto urbano, bagni pubblici, caserme, uffici giudiziari e così via.
Alla pressione delle accuse il sindaco Stacca replica: “l’area è di proprietà privata. Tutti gli atti amministrativi di Giunta, propedeutici alla possibilità che i privati potessero intervenire in quanto legittimamente proprietari, sono stati realizzati con l’Amministrazione di centrosinistra del sindaco Popolizio. Con le ultime delibere l’Amministrazione ha dovuto prendere atto di un interesse legittimo, riconosciuto in capo alle ditte proponenti, nel realizzare gli interventi. La proprietà privata è un diritto costituzionale”.
E conclude: “sia chiaro che l’Amministrazione non vuole cementificare l’area. Infatti è stato proposto alle ditte proponenti di delocalizzare tali volumi, riconosciuti per diritto dal Piano Regolatore ai privati proprietari, in altra area di loro proprietà o, se necessario, messa a disposizione dall’Amministrazione”.
Si attendono, ora, le reazioni delle imprese edilizie interessate, mentre il grado di attenzione da parte delle forze politiche, soprattutto di Opposizione, non sembra destinato ad allentarsi.
Roberto Berloco