Allergico agli organi di stampa, coinvolgente quando sale sul palco per diffondere la sua musica. Vinicio Capossela è fatto così, prendere o lasciare. E anche nel secondo live a Matera, il primo al parco del Castello dopo il grande successo di “Solo Show” al teatro Duni l’istrionico musicista e cantautore italiano ma nato ad Hannover da genitori di origini irpina regala ai suoi fans due ore e mezza di allegria e divertimento con la “musica per sposalizi” inserita nel suo nuovo album “Primo ballo”.
Vinicio Capossela è ritornato a Matera nella doppia veste di scrittore e cantante: nel pomeriggio ha raggiunto la libreria dell’arco per incontrare i lettori e firmare le copie del suo ultimo libro, “Tefteri. Il libro dei conti in sospeso”, in serata ha rispolverato le musiche che in passato si suonavano agli sposalizi, i matrimoni di una volta, per il Festival Duni. Sul palco viene accompagnato dalla “Banda della posta” di Calitri, il paese irpino del padre. Vinicio Capossela propone a questo gruppo di anziani musicisti che un tempo suonavano alle feste di sposalizio di tornare a suonare mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trot: un repertorio degli anni 50 e 60 che si mescola con alcuni grandi successi di Capossela e alcuni omaggi ad esponenti della musica italiana leggera o classica riproposti nel “mood” caro al poliedrico artista. Vinicio Capossela celebra Adriano Celentano e Nino Rota, esalta la tradizione sarda con un gambale twist dei Barritas e riporta in auge Rocco Granata con Manuela.
Capossela, che ha prodotto il nuovo cd “Primo ballo” con il chitarrista Asso Stefana, diventa il punto di riferimento vocale di una sana festa di paese che si affida alle interpretazioni live della Banda della Posta, composta da Giuseppe Caputo «Matalena» al violino, Franco Maffucci «Parrucca» a chitarra e voce, Giuseppe Galgano «Tottacreta» alla fisarmonica, Giovanni Briuolo a chitarra e mandolino, Vincenzo Briuolo a mandolino e fisarmonica, Giovanni Buldo «Bubù» al basso, Antonio Daniele alla batteria, Crescenzo Martiniello «Papp’lon» all’organo, Gaetano Tavarone alle chitarre e Vito «Tuttomusica», che non a caso si occupa di strumenti vari.
In scaletta la tradizione musicale italiana, greca e spagnola, proverbi pesani di Matteo Salvatore da Apricene, centro del foggiano e sopratutto la “musica biologica a chilometro zero” offerta dalla Banda della Posta, che coinvolge parecchio sopratutto i fans che si ritrovano davanti al palco e favorisce anche un ballo a sorpresa tra l’artista e una “dama” scatenata in prima fila. Per il bis Vinicio Capossela regala alle coppie la romantica “Ovunque proteggi” e nel gran finale c’è la serenata che accompagnava la coppia di sposi verso la nuova casa.
“Con questo concerto – conclude Capossela – speriamo di aver trasmesso anche a voi quel messaggio di speranza che di solito accompagnava le feste di sposalizio”.
E dopo aver suonato al Parco del Castello lo sposalizio è proseguito all’interno del ristorante Stano.
La fotogallery del concerto di Vinicio Capossela al Parco del Castello (foto www.sassilive.it e Domenico Taratufolo)
Grande Vinicio e Grande la Banda della Posta. Sono venuti fuori, senza voler fare dietrologia, quella meridionalità che ci fa volere bene, che ci unisce, che ci fa divertire, che in qualche modo si sta perdendo e tutto ciò, davvero come dice il maestro, con una musica “biologica”. Concerto semplicemente Superlativo. Grazie di tutto.
Andrew