Tra i principali punti: eliminazione Imu per l’edilizia residenziale pubblica, fondo di rotazione per nuove politiche abitative, sostegno riorganizzazione degli enti di gestione ex Iacp, utilizzo di fondi europei.
Pur in presenza di un quadro generale di finanza pubblica sofferente le Regioni chiedono al Governo di rimettere il tema dell’abitare al centro di un’agenda politica concordata con il livello locale. I futuri provvedimenti non dovranno essere sporadici ma veri e propri percorsi di governance multilivello.
E’ questa la richiesta principale di un documento sulle politiche abitative, redatto dalla Commissione sull’edilizia residenziale pubblica della Conferenza delle Regioni, illustrato dall’assessore Luca Braia nel corso della riunione della Cabina di regia sulle politiche abitative del Ministero delle Infrastrutture alla presenza del Vice ministro del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Vincenzo De Luca.
“Il documento – spiega Braia – rappresenta una piattaforma preliminare utile ad avviare il confronto istituzionale che dovrà vedere regioni enti locali e governo costantemente in ascolto. Nell’attuale fase che sta attraverso il Paese, le Regioni, continuano a farsi carico di molteplici responsabilità, ma il tema delle politiche abitative non è da tempo all’attenzione del Governo, ne tali politiche sono più considerate come uno strumento di riduzione del disagio sociale e di sviluppo”.
Tra le richieste contenute nel documento: la definizione di principi per la riforma degli ex Iacp; nuove modalità di coinvolgimento degli investitori privati; rivisitazione del sistema dei fondi immobiliari; riforma del sistema di tassazione dell’alloggio sociale; ricerca di finanziamenti aggiuntivi attraverso i fondi strutturali europei (Fesr e FSe) o il fondo nazionale sviluppo e coesione ex Fas; nuove politiche abitative e sociali; nuove forme di incentivazione (come il credito di imposta cedibile).
“Il documento – aggiunge l’assessore Braia – prende le mosse dal fatto che i provvedimenti governativi degli ultimi anni non hanno previsto nessuna disposizione per alleviare il disagio sociale derivante dal problema abitativo. Il problema della casa costituisce ancora oggi, per strati estesi della popolazione, uno dei principali fattori di disagio e di criticità ed è anche una emergenza che va affrontata in una logica di integrazione di politiche e strumenti.
Accanto alla richiesta di alloggi in affitto a canone moderato, proveniente dalle categorie sociali tradizionalmente svantaggiate- spiega ancora Braia illustrando il documento delle Regioni- stanno attualmente emergendo nuovi fabbisogni manifestati da anziani, studenti, disabili, giovani coppie, famiglie monoreddito e genitori separati. L’attuale situazione di crisi economica in cui versa il nostro Paese richiede pertanto uno sforzo straordinario per innovare le politiche abitative che vanno coniugate con la riforma dello stato sociale, il rilancio degli investimenti e dell’occupazione.
L’istituzione della Cabina di regia presso il Ministero – osserva Braia – è la dimostrazione chiara che l’istanza forte di questi mesi ha trovato adeguato riscontro nel Governo che però oggi deve passare dalle parole ai fatti. L’eliminazione dell’IMU per l’edilizia residenziale pubblica, la costituzione di un fondo rotativo nazionale per attivare i vari strumenti di ausilio alle politiche abitative da attivare da parte delle singole regioni sono obbiettivi immediatamente raggiungibili sul quale il Governo ha dato ampia disponibilità sin dalle prossime settimane. Entro fine settembre – annuncia infine Braia – sarà invece redatto un documento concordato con il Governo unitamente a sindacati di categoria, Anci e Regioni da inserire nella legge di stabilita che comprenderà anche indirizzi sulla riorganizzazione territoriale degli enti ex Iacp”.
Che peccato. Braia indagato non sarà ricandidato!
…e ho fatto pure la rima