“L’allarme lanciato dal presidente della Regione Campania Caldoro sul rischio di rivolta sociale in Campania, con toni sinceramente preoccupati e responsabili, molto diversi da quelli demagogico-populisti oltre che di pericolo per la tenuta democratica del Paese, usati da Casaleggio, riguarda, sia pure con aspetti diversi, anche la nostra regione”. E’ il parere del capogruppo Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli che aggiunge: “sono anni che andiamo ripetendo che la situazione sociale in Basilicata ha toccato il livello di guardia. Lo abbiamo ripetuto solo qualche giorno fa commentando i dati Istat sulla povertà. E’ evidente che, come sostiene Caldoro – afferma Napoli – dal Governo Nazionale si attendono misure e provvedimenti urgenti per tutto il Mezzogiorno, solo in parte contenuti nel decreto legge “del fare”, al quale per dare seguito occorre una “cura da cavallo” in grado di guarire la “febbre sociale” diffusa in tutto il Mezzogiorno. Ma è altrettanto evidente che – continua Napoli – la Regione Basilicata deve produrre il massimo sforzo per ottimizzare tutte le risorse finanziarie disponibili che sono essenzialmente quelle europee. Le vicende del Ponte per l’occupazione e delle work experience come la manovra di assestamento al Bilancio 2013 che approda in Consiglio nella prossima settimana ci dicono invece tutto il contrario. E’ sempre la logica assistenzialistica a prevalere e con essa – conclude il capogruppo Pdl – quella di mettere “pezze” ad un bilancio regionale che fa acqua da tutte le parti”.
“Non basta il Guru di Grillo, Casaleggio, a fare il profeta della rivolta sociale. Adesso si è messo anche il Governatore campano del Pdl Caldoro a dire le stesse cose e con la stessa irresponsabilità. Siamo di fronte a due facce della stessa medaglia: populismo e demagogia, con un mix di insana irresponsabilità, soffiano sul fuoco del disagio fortissimo dei cittadini specie famiglie e quanti sono disoccupati”. A sostenerlo è il coordinatore regionale di IdV Gaetano Cantisani.
“Condivido il messaggio civile prima che politico della sociologia Chiara Saraceno: gridare non sempre aiuta, tocca ai politici e alla politica costruire la speranza e – dice l’esponente di IdV – non certo alimentare la protesta destinata ad un vicolo cieco. Sarebbe facile anche nella nostra regione partire dallo stato diffuso di indigenza per strappare qualche consenso in più. Più difficile ma sicuramente più utile è invece – afferma Cantisani – costruire un programma di nuovo governo regionale che faccia del contrasto alla povertà e al disagio sociale il primo impegno. Un esempio in proposito ci viene dalla Giunta Regionale della Toscana, dove povertà e disagio sono meno acuti rispetto alla nostra realtà: la Giunta toscana di centrosinistra ha approvato un piano regionale con bonus a favore di famiglie numerose o disagiate, bonus per nuovi nati, prestiti fino a 3000 euro a tasso zero per i lavoratori che non riscuotono lo stipendio in attesa del rinnovo degli ammortizzatori sociali. Sulle politiche nazionali del welfare – dice il coordinatore di IdV – è arrivato il momento di lavorare realmente ad una coalizione di centro sinistra che metta al centro l’equità e la giustizia sociale. Un Governo schiavo di Berlusconi non può operare per il bene degli italiani né degli onesti cittadini . Le larghe intese hanno già dimostrato il fallimento e le ricette messe in calendario per l’autunno, rischiano di ampliare il disagio sociale. Il nostro auspicio è che le forze realmente riformiste di questo Paese – conclude – che si richiamano a quei valori di solidarietà e di giustizia sociale, si rimbocchino le mani e si attivino insieme a noi, a partire dalla scadenza elettorale di metà novembre, per dar vita ad un progetto alternativo che restituisca speranza ai cittadini”.