Progetto “Vie Blu”, individuata soluzione in Regione. I lavoratori torneranno alle Province che potranno utilizzarli per il tramite di agenzie di intermediazione del lavoro.
La Regione Basilicata gestirà le procedure per il ritorno del progetto “Vie Blu” alle Province e si farà carico degli oneri che ne deriveranno, garantendo il pieno coinvolgimento lavorativo per tutti gli addetti, nei tempi strettamente necessari ad esperire le procedure e comunque non oltre la prima metà di agosto.
Le Province utilizzeranno i tecnici e gli impiegati, insieme agli operai, anche mediante agenzie di intermediazione del lavoro per realizzare interventi per la salvaguardia ambientale, tra cui mitigazione del rischio idraulico, riqualificazione dei sistemi ambientali, prevenzione incendi e tutela delle acque.
E’ questa la soluzione condivisa oggi in Regione dal tavolo istituzionale sul Progetto “Vie Blu” composto da Regione, Province, Aree Programma e Organizzazioni sindacali.
Sono un centinaio i lavoratori interessati. Tra questi una settantina sono della provincia di Potenza e una quarantina di quella di Matera.
La soluzione giunge al termine delle riunioni coordinate dal dirigente generale della Presidenza della Giunta Angelo Nardozza in stretto raccordo con il presidente De Filippo che lunedì scorso aveva convocato con urgenza i presidenti delle Province di Potenza e Matera. Gli incontri si sono svolti con il continuo supporto degli Uffici regionali e del dirigente generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano.
“L’ ipotesi finale condivisa dal tavolo e raggiunta grazie alla disponibilità di tutti gli interlocutori – commenta il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo – risolve le problematiche che erano emerse per la realizzazione del Progetto a seguito degli impedimenti imposti dal Patto di stabilità. La Regione – aggiunge De Filippo- convinta della bontà dell’iniziativa si farà carico di tutti gli oneri che ne deriveranno. Il Programma Vie Blu resta un percorso virtuoso, in linea con la strategia regionale sull’ assetto del territorio, che riesce a dare risposte concrete al fabbisogno occupazionale. Nelle prossime ore – annuncia il presidente De Filippo- gli uffici regionali predisporranno le modifiche agli accordi sottoscritti da Regione e Province e degli elaborati progettuali per consentire l’avvio del Progetto nella sua interezza”.
Forestazione, il Consiglio approva modifiche a L.r. 42/98. Approvati i criteri per gli interventi di solidarietà in favore degli emigrati lucani in America latina e il Piano annuale delle attività educative e culturali. Il consigliere Petrone (Pd) ha cinque giorni per rimuovere le cause dell’incompatibilità.
Il Consiglio regionale ha approvato, oggi, all’unanimità alcune modifiche alla Legge regionale 42 del 1998 che detta norme in materia forestale. Con il provvedimento si modifica l’art.15, commi 6 e 8, che impone all’Ente proprietario un accantonamento nel caso in cui si proceda al taglio di boschi pubblici. Le nuove norme rendono immediatamente fruibile all’Ente pubblico, proprietario del bosco in cui viene effettuato il taglio, l’accantonamento, nella misura prevista di una somma riveniente dai suoi proventi, economizzando i tempi del procedimento senza sacrificare le garanzie che la somma sia utilizzata nel rispetto delle finalità individuate dalla legge (finanziamento di Piani di assestamento e, in subordine, l’esecuzione di lavori colturali, di opere di miglioramento dei soprassuoli utilizzati e la prevenzione e lo spegnimento degli incendi). Sull’indifferibilità e l’urgenza del disegno di legge si era espresso favorevolmente l’Ufficio legislativo, studi e documentazione del Consiglio regionale. Sono intervenuti nel dibattito oltre al presidente De Filippo, i consiglieri Mattia (Pdl), Mollica (Udc) e Romaniello (Sel).
Sì dell’Aula a maggioranza (16 voti a favore, quelli di Pd, Idv, Udc, Sel, Pu, Psi e di Mazzeo e Singetta del Gruppo misto; 5 voti contrari del Pdl; 2 astensioni di Mancusi dell’Udc e Navazio del Gruppo Misto) anche sul disegno di legge concernente i Rendiconti per l’esercizio finanziario 2012 dell’Apt (Agenzia di promozione territoriale) e dell’Ardsu (Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Basilicata).
Il Consiglio regionale ha poi approvato a maggioranza (14 voti a favore, quelli di Pd, Idv, Udc, Sel, Pu e Gaudiano del Gruppo Misto; 6 voti contrari del Pdl e di Rosa del Gruppo Misto) una delibera della Giunta riguardante l’adozione del Piano annuale delle attività educative e culturali in attuazione del Piano triennale 2011/2013. Il consigliere Navazio non ha partecipato al voto ritenendo che l’atto non avesse i requisiti di indifferibilità e di urgenza.
Obiettivo del Piano, che per il 2013 ha una disponibilità finanziaria di 639mila euro, la promozione dell’associazionismo culturale e la valorizzazione della cultura nelle sue diverse espressioni, attraverso la realizzazione di interventi che comportano la erogazione di contributi ai destinatari che siano in possesso di determinati requisiti. Prima del voto l’assessore Falotico ha spiegato le motivazioni che fanno ritenere l’atto urgente e indifferibile e quindi sottoponibile al voto del Consiglio regionale durante il periodo della prorogatio. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Autilio (Idv), Romaniello (Sel), Navazio (Gm), Restaino (Pd) e Mollica (Udc).
Approvata all’unanimità anche una delibera della Giunta inerente i criteri e le modalità per gli interventi di solidarietà in favore degli emigrati lucani nei Paesi dell’America latina per l’anno 2013. Le risorse disponibili ammontano a 50mila euro. Gli interventi previsti riguardano la fornitura di opere, beni e servizi, anche di carattere sanitario oltre a sussidi in denaro per interventi di carattere sanitario e scolastico. I contributi saranno concessi a favore delle Federazioni delle Associazioni dei Paesi dell’America latina fino alla concorrenza massima di 20mila euro per ciascun progetto presentato.
L’Aula ha, poi, preso atto della delibera della Giunta delle elezioni con la quale si è rilevata la sussistenza della “causa di incompatibilità di Ignazio Petrone tra la carica di consigliere regionale e quella di presidente della Società energetica lucana spa”. Il Consiglio ha successivamente assegnato a Petrone il termine di 5 giorni per rimuovere la causa di incompatibilità (il Decreto legislativo n. 165 del 2004 stabilisce un termine massimo di 30 giorni). Hanno votato a favore tutti i consiglieri presenti in aula con esclusione del consigliere Navazio che si è astenuto. Il consigliere Petrone si è allontanato dall’aula prima del voto. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri Napoli (Pdl) e Restaino (Pd).
L’Assemblea ha, infine, designato i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale, Vito De Filippo e Vincenzo Santochirico, e Nicola Pagliuca componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Francesco Saverio Nitti.
Piano Cultura, Falotico: da Regione atto di responsabilità e rispetto.
L’assessore al ramo commenta l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, di una delibera della Giunta sull’adozione del Piano annuale delle attività educative e culturali in attuazione del Piano triennale 2011-2013.
“L’Assemblea regionale ha correttamente interpretato l’atto di Giunta, ovvero la mera esecuzione di un provvedimento di programmazione pluriennale già adottato e perciò perfettamente rientrante nel regime di ordinaria amministrazione”.
Così l’assessore alla Cultura, formazione e sport della Regione Basilicata, Roberto Falotico, ha commentato l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, di una delibera della Giunta sull’adozione del Piano annuale delle attività educative e culturali in attuazione del Piano triennale 2011-2013.
“L’approvazione del Piano per il 2013 – ha detto l’assessore – è un’attestazione di rispetto verso chi ha predisposto l’elenco dei singoli interventi e di responsabilità nei confronti di quanti possono beneficiare dei contributi. Non potevamo distrarci dal perseguimento degli obiettivi già raggiunti, poiché con i Piani del 2011 e 2012, la Regione è riuscita a mantenere gli impegni assunti potendo contare su un budget che, rispetto al trend negativo che si è registrato e si registra tuttora un po’ ovunque nel campo della cultura, ha consentito di far fronte alla congiuntura poco favorevole che si era delineata”.
Falotico ha poi evidenziato come “il Patto di stabilità e la crisi economica hanno reso più difficile la governance del settore cultura, ma questo – ha precisato – non ha impedito che si esercitasse lo sforzo maggiore per la realizzazione di quegli interventi che sono alla base della crescita civile e culturale della regione”. “Il ruolo della cultura – ha detto ancora Falotico – è proprio quello di garantire la conoscenza, la divulgazione, la promozione, l’animazione e la valorizzazione del bene e delle attività culturali, conferendo suggestioni agli eventi programmati e realizzati. Rinunciare a questi scopi, attenuare o ritardare il perseguimento degli obiettivi di volta in volta stabiliti nei Piani – ha concluso – significa creare le condizioni per non portare a compimento un progetto già avviato”.
Poveri tecnici di Vie Blu. La Provincia non li vuole assumere per ripicca perchè gli hanno fatto causa. L’Apea si rifà al patto di stabilità delle Provincie. Le Aree Programma, che poi alla fine sono rappresentate dalla sola personalità giuridica di un comune capofila, non vogliono fare da prestanome…. E loro alla fine si ritroveranno ad essere assunti come lavoratori interinali dall’Adecco e Manpower… Quello che mi chiedo, ma i cantieri, i lavori e gli operai che sono già operativa da più di un mese come hanno fatto??? Forse i tecnici interni della Provincia sono più che sufficienti per far funzionare la macchina?? A cosa serve assumere altri tecnici a metà dell’opera?!?!?