Trasporto materiale radioattivo, giovedì 1 agosto in Parlamento la risposta del Ministro dell’Ambiente.
Giovedì 1 agosto il Ministro Andrea Orlando davanti alla commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera risponderà anche ad una interrogazione urgente presentata dal gruppo parlamentare PD e firmata dai deputati Speranza, Folino, Antezza, Borghi, Bratti e Mariano in merito al trasporto di materiale radioattivo dal Centro Enea–Trisaia di Rotondella verso l’aeroporto militare di Gioia del Colle avvenuto la notte fra il 28 e 29 luglio.
Lo rende noto il deputato lucano Vincenzo Folino, precisando che nell’interrogazione si chiede di conoscere le finalità , la natura del materiale e le modalità del trasferimento dal Centro Itrec di Rotondella all’Aeroporto Militare di Gioia del Colle, con particolare riferimento agli aspetti di sicurezza ambientale di tale trasporto e le condizioni di fatto del sito ITREC di Rotondella a seguito della suddetta operazione.
Itrec Trisaia, Petrocelli (M5S): Italia non è Paese normale.
«Il Movimento 5 Stelle, in merito al trasporto dell’altra notte di materiale radioattivo tra la Basilicata e la Puglia, da Rotondella all’aeroporto militare Nato di Gioia del Colle, chiede ufficialmente che vengano resi pubblici i dati contenuti nelle due centraline di controllo presenti al centro Itrec e chiede ufficialmente che venga verificato da Ispra e Arpab se l’operazione non ci sia anche costata una contaminazione del territorio.
Questa richiesta avrebbe dovuto farla immediatamente il governatore dimissionario, Vito de Filippo, schiaffeggiato dalle istituzioni, insieme al suo collega Niki Vendola, visto che neanche loro, al pari dei sindaci, sono stati avvertiti dell’operazione radioattiva, invece di perdersi in comunicati stampa di rammarico e in una richiesta inutile, a buoi scappati dalla stalla, dell’istituzione di un “Tavolo di trasparenza”.
Quanto accaduto l’altra notte, all’insaputa di due intere popolazioni, dei propri sindaci, dei governatori, dei rappresentanti in Parlamento e degli organi di stampa, è la prova provata che in Italia non si vive in una democrazia compiuta. Il nostro è un sistema condizionato dagli interessi commerciali di poche lobby economico-militari e dagli interessi politici di quei quattro partiti che hanno occupato lo Stato. Quattro partiti che, per via del consenso che quotidianamente perdono, sono sempre più politicamente deboli e politicamente ricattabili, non solo dalle lobby con le quali oramai sono un tutt’uno, ma anche dalle altre nazioni, le quali possono permettersi il lusso, come fanno gli americani, di lasciarci le loro scorie (le barre di Elk River) e di prendersi, molto probabilmente, del combustibile nucleare (utile commercialmente o militarmente), trasportandolo negli Usa addirittura in aereo.
È inaccettabile che a tre giorni dall’accaduto, nonostante la gravità dell’accaduto e nonostante il clamore che la notizia ha scatenato, il Governo italiano non dia ancora una risposta ufficiale su cosa sia stato realmente portato via dal centro Itrec sullo Jonio e sul perché siano state evase tutte le regole di trasparenza e di sicurezza previste, in caso di trasporto di materiale contaminante, dalle stesse leggi dello Stato italiano.
È inaccettabile che non siano stati avvisati i Comuni del trasporto radioattivo È inaccettabile che finora abbia “parlato” una partecipata dello Stato italiano, la Sogin, che con arroganza, in un laconico comunicato, a trasporto già avvenuto, ha espresso genericità senza alcun valore e senza rispetto delle regole di trasparenza.
E, purtroppo, a dimostrazione di come l’Italia non sia più un Paese normale, è anche inaccettabile che, chi ha permesso con la sua azione di venire a conoscenza del trasporto radioattivo, si sia poi mosso con la stessa poca trasparenza della Sogin, del Governo italiano e del Governo americano, tenendo per sé tempi e modi dell’operazione, evidentemente nota a pochi già da alcuni giorni.
Lo scoop può darsi che renda qualche spicciolo o un po’ di notorietà, ma di sicuro ha fatto perdere un’occasione di crescita a tutti noi, con il coinvolgimento popolare e democratico dei cittadini».
La dichiarazione è del Portavoce al Senato della Repubblica per il M5S, Vito Petrocelli.