Chieste minori limitazioni specie sul cinghiale, in considerazione dei problemi all’agricoltura. Problemi per la mancanza di dati dai tesserini di caccia.
La mancata compilazione e restituzione dei tesserini di caccia, con particolare riguardo alla consistenza dei carnieri, e la conseguente indisponibilità di dati su cui effettuare la programmazione della stagione venatoria è all’origine di una serie di difficoltà nella determinazione delle giornate per l’anno in corso che è stata al centro di un incontro tra i competenti uffici regionali ed alcune associazioni venatorie alla presenza del presidente della regione Vito De Filippo.
Tra le richieste avanzate dai rappresentanti dei cacciatori un maggior numero di giornate per la caccia al cinghiale, anche in considerazione dei danni prodotti da questa specie all’agricoltura, e l’eliminazione di alcune limitazioni per altre specie, quali la lepre, la beccaccia , il tordo, la quaglia e il colombaccio.
Gli uffici regionali hanno chiarito come alcune limitazioni siano già state superate (in particolare in relazione alla caccia alla lepre) e come altre dipendano da leggi che non è possibile superare con il calendario venatorio. Quanto al cinghiale, hanno chiarito che è stata concessa facoltà alle Province di consentirne l’abbattimento già dal primo agosto, ma a seguito della predisposizione di piani selettivi. In ogni caso, tutta la materia sarà oggetto di un nuovo rapido approfondimento, contemperando le richieste sia con quelle di altre associazioni venatorie sia con le esigenze ambientali (rappresentate sia dalle associazioni ambientaliste che dall’Ispra) oltre che con le norme vigenti.
Associazioni venatorie ed uffici hanno, intanto, convenuto sulla necessità di impegnarsi affinché una corretta compilazione dei tesserini di caccia nell’anno in corso e la successiva consegna consenta una migliore programmazione per il prossimo anno.