Dal 10 al 18 agosto al Castello di Monteserico (Genzano di Lucania) uno spettacolo teatrale “partecipato” dagli spettatori, che racconta, con una chiave di lettura nuova e propositiva, le partenze e i motivi per ritornare alla terra d’origine.
Uno spettacolo teatrale che nasce da una riflessione sul senso della partenza e sulle ragioni del tornare a casa. Si intitola “Terra e vento” e andrà in scena dal 10 al 18 agosto 2013 negli ambienti e negli spazi antistanti il Castello di Monteserico a Genzano di Lucania. Lo spettacolo, inserito nel Fesr Basilicata, sostenuto dal Gal Sviluppo Vulture Alto Bradano e promosso dal Comune di Oppido Lucano di concerto con diversi paesi dell’area bradanica, è la prima tappa de “Il treno degli incanti”, progetto ideato dall’autore e narratore Antonio De Rosa, volto a produrre eventi teatrali con lo scopo di valorizzare le vicende, i paesaggi, i profumi e i sapori dell’Alto Bradano lucano.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa che si è svolta in Regione, dall’assessore alle Attività produttive e Turismo Marcello Pittella, dal sindaco di Oppido Lucano, Antonietta Fidanza, dal sindaco di Genzano di Lucania, Rocco Cancellara, e dall’autore dello spettacolo Antonio De Rosa
L’idea di fondo è che la partenza non è per se stessa un male e che anzi è auspicabile se offre occasioni di ritorno cariche di esperienze, di spessore etico e di uno “sguardo profondo”. Terra e vento è una sorta di piccola odissea lucana che racconta un viaggio di andata e di ritorno ma senza piagnistei né riferimenti mitologici come spesso è stato fatto per raccontare l’emigrazione dal Sud. Nessun riferimento al pensiero di Levi, né ai calanchi, ai briganti o a Federico II. Un viaggio illustrato attraverso una prospettiva “controcorrente” e all’apparenza paradossale in un momento in cui la diaspora, soprattutto dei giovani, ha ripreso a coinvolgere le nuove generazioni del Sud d’Italia.
Lo spettacolo è narrato con una prospettiva multimediale, tipica della società Aviapervia che lo ha prodotto, una società che opera nel campo della produzione teatrale, libraria e musicale, nata a Oppido Lucano nel 2005, che si avvale del contributo di artisti di diverse discipline (scrittori, teatranti, musicisti, danzatori, installatori, performers, videoartisti) e di diversa provenienza, alla ricerca di una forma narrativa nuova e osmotica.
L’evento si realizzato in forma di promenade con un numero massimo di 150 spettatori che, coinvolti nell’azione teatrale, partecipano anche a un banchetto nuziale con piatti tipici degli anni Cinquanta.
Potenza, 1 agosto 2013
Terra e vento – la scheda
La spettacolo, ambientato tra gli anni Cinquanta, ai tempi della Riforma Agraria, e gli anni Settanta del Novecento, racconta la storia di un bracciante e racconta del suo sposalizio con una bella ragazza che simboleggia la terra, dell’allontanamento forzato dal suo mondo per andare a lavorare in Belgio e infine del suo ritorno a distanza di anni. L’idea di fondo è che la partenza non è per se stessa un male, ma che invece può rappresentare un’occasione di riscatto se, come dice l’autore, “si torna con uno sguardo profondo e con le mani piene di semi” per mettere a frutto quanto appreso nel viaggio di andata.
Il titolo racchiude il senso profondo dello spettacolo: la “terra” come madre e principio di ogni cosa, la madre che indirizza il nostro sguardo e che sostiene; il “vento” inteso come movimento, contaminazione e come soffio che sparge i semi introduce nel terreno nuove visioni e nuove esperienze, simbolo di rigenerazione e speranza.
Lo spettacolo è itinerante e legato al concetto del cosiddetto “teatro dei luoghi”: quella rappresentazione che si definisce, per struttura e per temi, in funzione dello spazio in cui si agisce. Il pubblico, costituito ogni sera da un numero massimo di 150 spettatori, guidato dagli attori e coinvolto nello sviluppo delle vicende, si sposta secondo un percorso che si snoda tra la spianata e gli ambienti del Castello di Monteserico. Lungo il percorso vi sono diverse stazioni-postazioni all’interno delle quali operano gli artisti che a volte coinvolgono direttamente gli spettatori nell’azione. In una di queste stazioni si svolge un banchetto nuziale anni Cinquanta che dura all’incirca 30-40 minuti. Gli spettatori assaggiano, sempre all’interno di un’azione teatrale (i servitori sono attori), piatti tipici di quel tempo.
I protagonisti sono artisti di alto profilo che consentono la realizzazione di uno spettacolo nel contempo raffinato e di impatto sul vasto pubblico. Tra gli attori vi sono: Filippo Dini; Andrea Di Casa; Fulvio Pepe; Eva Immediato; Manola Rotunno e gli attori di Astragali Teatro, compagnia di Lecce diretta da Fabio Tolledi. Tra i danzatori ci sono Elisa Barucchieri ei danzatori di ResExtensa DanzaTeatroDanza. Le musiche sono composte e suonate dal vivo dal pianista lucano Rocco De Rosa. Le luci sono di Franz Catacchio, le illustrazioni live di Ehsan Mehrbakhsh, le sculture in ferro di Donato Linzalata, i costumi di Gabriella Martino, le scenografie di Carmen Santoro, i video di Silvia Giulietti, la direzione organizzativa e tecnica di Tonino Lioi. Il testo e la regia sono di Antonio De Rosa, narratore e autore di teatro, vincitore nel 2006 del Premio Carlo Levi con il romanzo Musicante.
Per partecipare allo spettacolo, che andrà in scena a partire dalle ore 21, è necessaria la prenotazione attraverso il sito www.terraevento.it o contattando gli organizzatori ai numeri telefonici 339.2350471 / 320.4746341.
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