Preoccupazione e delusione. Sono i sentimenti espressi dal presidente della Sezione Edili di Confapi Matera dopo aver esaminato l’emendamento inserito nel Decreto “Iva-Lavoro” che riguarda i debiti della Pubblica Amministrazione.
La norma prevede infatti una garanzia dello Stato sui crediti ceduti alle banche, con possibile intervento della Cassa depositi e prestiti, che si applicherà solo ai debiti di parte corrente e non alla spesa in conto capitale, cioè agli investimenti; una decisione che esclude a priori le imprese edili da questo meccanismo che entrerà in vigore con un apposito decreto del Ministero dell’Economia.
“La nuova apertura di credito sulla quale ha lavorato in questi giorni il Governo – sostiene Molinari – porterà benefici solo alle imprese del settore sanitario mentre restano escluse tutte le imprese di costruzioni che hanno eseguito lavori per conto delle Amministrazioni pubbliche. Una scelta che ha il sapore della beffa perché ancora una volta il Governo preferisce dare priorità alla spesa corrente dopo aver più volte assicurato alle imprese edili di risolvere l’annosa questione dei ritardati pagamenti”.
“Il settore edile – sottolinea il presidente della Sezione Edili di Confapi Matera – sta attraversando uno dei periodi più difficili dal punto di vista economico e finanziario e su questa garanzia statale erano riposte le speranze di tantissimi imprenditori ridotti ormai alla canna del gas”.
“Dispiace constatare – conclude Molinari – che sul tema dei pagamenti alle imprese il Governo sta applicando due pesi e due misure e soprattutto continua a ignorare il grido d’allarme lanciato anche nei giorni scorsi con la manifestazione nazionale dei caschi gialli. Il settore edile confida pertanto in una revisione del meccanismo che punta a liberare una nuova tranche di debiti della PA per circa 25 miliardi di euro nella prima parte del 2014 e dare finalmente una boccata di ossigeno ad un comparto strategico per il rilancio economico e sociale del nostro territorio.
Ago 01