Giovanni Di Lena, poeta di Pisticci, ha inviato alla nostra redazione una riflessione per commentare il claim con cui viene promossa ai turisti la Basilicata, definita una bella scoperta. Ma quale scoperta? Ecco di seguito le sue considerazioni.
Tra i tanti manifesti che tappezzano i muri dei nostri paesi in questi giorni, uno, in particolare, ha attirato la mia attenzione. Trattasi dell’avviso che pubblicizza alcuni dei tanti eventi che vivacizzano l’estate lucana.
Realizzato in grandi dimensioni e con bella grafica, il manifesto può essere diviso in tre parti: nella prima sono riportate, su una cartina stilizzata della nostra regione, le località sede degli eventi; nella seconda su uno sfondo celeste c’è l’elenco, scritto in bianco, delle stesse località con i rispettivi eventi: Parco della Grancia-Il cinespettacolo La Storia Bandita; Castel Lagopesole-Il mondo di FedericoII;
Campomaggiore-La Città dell’Utopia; Castelmezzano, Pietrapertosa-Il Volo dell’Angelo; San Costantino Albanese-Il Volo dell’Aquila; Matera- La Cripta del Peccato Originale; Aliano- Il Parco Letterario Carlo Levi; Valsinni-Il Parco Letterario Isabella Morra; e nella terza, in basso a destra, c’è la scritta: ”Basilicata bella scoperta!” E’ stata proprio quest’ultima ad attirare la mia attenzione!
La nostra, infatti, è una regione ancora tutta da scoprire anche per noi lucani. Ma senza nulla togliere agli eventi e ai comuni che li ospitano vorrei poter fare anche altre- belle- scoperte. Mi piacerebbe, ad esempio, scoprire che Matera (anche in virtù del fatto che ha ottenuto la candidatura per il 2019 a capitale europea della cultura) è finalmente raggiungibile dalla linea ferroviaria Ferrandina_Matera. Mi
piacerebbe,a tal proposito, scoprire anche quanto denaro pubblico è stato investito (anche se forse sarebbe più giusto dire sperperato) per la non realizzazione di questa eterna incompiuta.
Mi piacerebbe scoprire che sulla S.S. Basentana il viadotto di Calciano è stato finalmente recuperato alla viabilità e altrettanto piacere mi farebbe scoprire che è stato ripristinato il ponte sulla strada provinciale che da Pozzitello va verso Craco. Mi piacerebbe scoprire che tutti i prodotti tipici della nostra agricoltura hanno il marchio D.O.P. e non vengono più venduti ad altre regioni che poi li spacciano come loro specialità.
Mi piacerebbe scoprire che i mari lucani sono blu non solo in superficie ma anche puliti e denuclearizzati in profondità; mi piacerebbe scoprire che nelle acque dei nostri fiumi i pesci guizzano e non vengono trasportati pancia all’aria dalla corrente. Mi piacerebbe scoprire che la bonifica dell’area industriale di Tito, Ferrandina e Pisticci Scalo, di cui si è iniziato a parlare già alla fine degli anni Ottanta, è stata finalmente attuata.
Mi piacerebbe, infine, scoprire, fermandomi ad una qualsiasi stazione di servizio, che il prezzo della benzina in Basilicata è inferiore a quello delle altre regioni e non dover aspettare il bonus-benzina, leggasi briciola, “generosamente” elargito una tantum come ricompensa per il danno ambientale arrecatoci. A quest’ultima scoperta, in realtà, rinuncerei volentieri se solo mi venisse assicurato che non ci saranno altre trivellazioni e soprattutto non ce ne saranno nel mare, perché ciò significherebbe
almeno conservare il patrimonio naturalistico che abbiamo. Se poi potessi scoprire che le nostre bellezze naturali vengono non solo conservate ma anche valorizzate nel pieno rispetto dell’ambiente allora sì che potrei veramente parlare di bella scoperta: vivere in una terra bella da mozzare il fiato e vivere di quella bellezza. Non dovremmo più fare le valigie e ognuno, secondo le proprie capacità, potrebbe spiccare il suo volo, d’angelo o d’aquila, sottraendosi all’assistenzialismo imperante
che produce, ormai è accertato, solo precarietà e immobilismo.
Giovanni Di Lena