“Anche i dati sull’export lucano nel 2012 confermano la situazione di crisi acuta dell’apparato produttivo con un forte decremento (-17,5 per cento) rispetto all’anno precedente che il pacchetto di 29 milioni di euro presentato ieri dalla Giunta Regionale, così come è articolato in provvedimenti ed iniziative definiti in maniera estemporanea con la fretta di spendere per evitare il disimpegno dei fondi Fesr e Fse e improntati sempre sulla logica dell’assistenzialismo, non sarà in grado di arginare”. Lo rileva il capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Michele Napoli aggiungendo che “il Rapporto annuale sul commercio estero dell’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) vede la Basilicata essere l’unica regione italiana, tra il 2008 e il 2012, ad aver sperimentato continui e successivi decrementi dell’export. Nel dettaglio, la provincia di Potenza, rappresentativa del 78,7 per cento delle vendite estere regionali, ha subito, nel corso del 2012, una forte contrazione dei flussi, nell’ordine di 21,1 punti percentuali. Tale andamento, è in larga parte ascrivibile, ormai da qualche anno, alle complessità relative alla produzione di autoveicoli localizzata negli stabilimenti di Melfi. Soprattutto nella formazione – afferma il capogruppo Pdl – siamo fermi alla vecchia logica con il prevalere della strategia di spendere comunque i fondi comunitari. Alle imprese è offerta l’unica possibilità di sopravvivenza rispetto alla drammaticità della crisi più acuta da noi in confronto ad altre realtà regionali. Per quel che concerne la dimensione geografica delle esportazioni lucane emerge come, nel 2012, la Turchia (216 milioni di euro) sia divenuta la prima meta dei flussi in uscita dalla regione, grazie all’export del greggio, seguita dalla Germania (164 milioni di euro), da Francia (120 milioni di euro) e Regno Unito (101 milioni di euro).
Le produzioni che la Basilicata destina ai mercati esteri sono soprattutto quelle connesse agli autoveicoli (48,5 per cento dell’export regionale) ed al loro indotto, oltre che al petrolio greggio (12,4 per cento) per effetto delle attività di estrazione dai giacimenti della Val d’Agri. Quest’ultima attività, del resto, permette alla Basilicata di rappresentare il 25,4 per cento delle esportazioni nazionali di petrolio greggio. Se da un lato la crisi del mercato automobilistico ha contribuito alla decrescita delle esportazioni regionali del comparto(-37,1 per cento), dall’altro – è l’indicazione che viene dal Rapporto Ice – invece si evidenzia una netta espansione delle vendite all’estero di petrolio greggio, più che raddoppiate (118,8 per cento) rispetto al 2011.
Non è certo incoraggiane – afferma Napoli – il dato degli operatori all’export attivi nella regione aumentati di 44 unità rispetto all’anno precedente; il valore medio esportato per operatore (oltre 1,8 milioni di euro) è superiore al dato nazionale (1,7 milioni di euro). Da gennaio a marzo del 2013 le vendite estere della Basilicata hanno subito una flessione, pari a 5 punti percentuali, assestandosi su di un livello pari a 228 milioni di euro. Siamo alla conferma – conclude – del fallimento delle politiche industriali regionali e nello specifico delle politiche di promozione dell’export del made in Basilicata”.