Altamura – La sicurezza dei bambini prima di tutto. Questo lo spirito che ha animato le recenti decisioni dell’Amministrazione comunale in merito alla mensa dell’infanzia, con l’emissione recente di un bando che ha preso corpo intorno a tre obiettivi essenziali: riduzione dei rifiuti, sicurezza igienica e valorizzazione dei prodotti alimentari locali.
Il privilegio accordato alla filiera corta, con la selezione di vivande provenienti rigorosamente dal territorio della Murgia, si spiega con la volontà di attribuire qualità e genuinità alla tavola dei più piccoli, salvaguardandone la salute soprattutto dentro un periodo dell’esistenza così delicato.
La sicurezza igienica e la riduzione dei rifiuti, invece, sono perseguiti attraverso l’utilizzo di posate di acciaio, piatti di coccio, bicchieri in melammina, e non più, dunque, stoviglie in plastica.
Inoltre s’introduce l’uso dell’acqua di acquedotto, e non di acqua precofenzionata in bottiglie di plastica. Questa scelta consentirà un passo certo in avanti nel grado d’igiene, comunque già considerevole fino ad oggi, ma soprattutto di creare affezione, nelle generazioni di più tenera età, all’abitudine del riuso e della conseguente riduzione di rifiuti.
”Queste innovazioni – ha dichiarato il sindaco Stacca – sono un motivo di vanto per l’Amministrazione comunale, perché si va a migliorare ulteriormente un servizio mensa che, finora, è stato già efficiente per sicurezza e garanzia degli alimenti. Sono novità importanti che ho seguito personalmente in tutte le riunioni della Commissione Mensa nell’interesse preminente della sicurezza dei bambini.
In più si va a rendere un migliore servizio civico e ambientale alla nostra comunità, perché si toglie l’usa e getta, si introduce l’acqua di acquedotto e, in questo modo, si eliminano grandi quantità di rifiuti; inoltre è d’obbligo per la ditta che gestisce il servizio di smaltimento di detenere una compostiera per ogni plesso scolastico”.
Il bando municipale prevede un importo di circa sei milioni d’euro a basa d’asta, per una durata complessiva del servizio di ben cinque anni.
Roberto Berloco