Il materano Rolando Giampietro interviene nel dibattito avviato nei giorni scorsi sulle scelte del Governo italiano relative alle forze armate ed in particolare all’acquisto di F35. Di seguito la nota integrale.
LA COSTITUZIONE ITALIANA NON PUO’ ESSERE VIOLATA.
“Il Parlamento non può avere diritto di veto sulle scelte relative all’ammodernamento delle forze armate, che spettano invece all’esecutivo”. Questa la decisione, al termine della riunione, del Consiglio Supremo di Difesa, tenutasi oggi al Quirinale e presieduta dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
La decisione riguarda specificatamente l’acquisto degli aerei cacciaborbandieri F35 su cui Libertà e Giustizia Senigallia si è già pronunciata e un passaggio parlamentare altrettanto preciso: le mozioni parlamentari riguardanti la bocciatura del programma F35 con le sue onerose spese e la scaturita decisione che ha impegnato il governo a non procedere a “nuove acquisizioni” nell’ambito del programma di acquisto dei caccia americani F35 senza che il Parlamento si sia espresso dopo un’indagine conoscitiva di sei mesi, rinviando così la decisone sul tema.
Come le responsabilità richiamate dall’art. 11 che ripudia la “guerra come strumento di offesa… e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (quindi perché comprare degli strumenti di offesa?). E quelle dell’art. 138 che norma le procedure di revisione della Costituzione e le leggi Costituzionali, e che dovrebbe evitare metodi opachi e silenziosi di riforma costituzionale come quella in atto nella super-commissione tecnica di “saggi” nominati, senza che l’opinione pubblica venga in alcun modo informata delle sue discussioni.
Rolando Giampietro