La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, ha appreso da fonti locali che la Regione ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla società Green Power SpA (già Carlo Gavazzi Green
Power) con sede legale nell’area industriale di Viggiano, per la realizzazione dell’area PIP di contrada Acinello di Stigliano di una centrale a biomassa della potenza di 35 MW. Essa dovrà bruciare
ingenti quantitativi di cippato di legno vergine e paglia.
Nei giorni scorsi la regione aveva autorizzato la società all’emungimento di acqua dai pozzi in loco, mentre il TAR Basilicata, su ricorso della stessa società, aveva intimato alla Regione, non
costituitasi in giudizio al TAR Basilicata, al rilascio dell’autorizzazione entro 30 giorni con il rilascio successivo dell’autorizzazione unica, ai sensi del D.lgs 387/2003, entro il
prossimo mese di settembre.
La Ola nel denunciare questo nuovo regalo di ferragosto alle comunità di Stigliano ed Aliano, evidenzia come per l’impianto della società Green Power SpA permangano da parte delle comunità e degli enti locali forti dubbi sull’origine dell’ingente quantitativo di legno e paglia necessario per il suo funzionamento, con il rischio in futuro che la centrale possa funzionare, così come è avvenuto in altri casi analoghi in italia, con il CSS/CDR (Combustibile Solido Secondario – Combustibile Derivato da Rifiuti) assimilati secondo norme nazionali e regionali alla biomassa.
Santarcangelo (Ugl Ambientale): la Regione autorizza la centrale nei Calanchi
“Per l’Ugl è veramente anomalo apprendere da fonti locali che la Regione ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla società Green Power SpA (già Carlo Gavazzi Green Power) con sede legale nell’area industriale di Viggiano, per la realizzazione dell’area PIP di contrada Acinello di Stigliano di una centrale a biomassa della potenza di 35 MW e che essa, dovrà bruciare ingenti quantitativi di cippato di legno vergine e paglia”.
E’ quanto denuncia e riferisce il segretario provinciale dell’Ugl Ambientale di Matera, Casimiro Santarcangelo per il quale, “rammentiamo che nei giorni scorsi la regione aveva autorizzato la società all’emungimento di acqua dai pozzi in loco, mentre il TAR Basilicata, su ricorso della stessa società, aveva intimato alla Regione, non costituitasi in giudizio al TAR Basilicata, al rilascio dell’autorizzazione entro 30 giorni con il rilascio successivo dell’autorizzazione unica, ai sensi del D.lgs 387/2003, entro il prossimo mese di settembre. Questo, tutto quanto – prosegue Santarcangelo – è un vero e proprio nuovo regalo di ferragosto alle comunità di Stigliano ed Aliano, dove l’Ugl evidenzia come per l’impianto della società Green Power SpA permangano da parte delle comunità e degli enti locali forti dubbi sull’origine dell’ingente quantitativo di legno e paglia necessario per il suo funzionamento, con il rischio in futuro che la centrale possa funzionare, così come è avvenuto in altri casi analoghi in Italia, con il CSS/CDR (Combustibile Solido Secondario – Combustibile Derivato da Rifiuti) assimilati secondo norme nazionali e regionali alla biomassa.
A tal proposito – conclude il segretario, Santarcangelo – per l’Ugl la Regione Basilicata farebbe bene a rivedere queste ‘anonime’ autorizzazioni le quali noi come o.s. non ci fermeremo mai di denunciare a tutti i livelli”.
Dopo i tre inceneritori, camuffati nelle forme più varie, che vogliono realizzare a Ferrandina, Metaponto e Colobraro, denunciato nei giorni scorsi si torna alla carica con l’inceneritore.centrale a biomassa di Stigliano.
Sarebbe interessante sapere dove prenderanno la paglia visto che dove una volta seminavano il grano oggi ci sono pannalli fotovoltaici,
Questa è la conferma che Regione e Provincia sono a servizio delle lobby degli inceneritori e dei rifiuti.
E’ arrivato il momento di ripensare alla politica energetica e dei rifiuti.
Nel primo caso producendo solo l’energia che serve al fabbisogno regionale, nel secondo realizzando una raccolta differenziata finalizzata al riciclo al 100% del secco.
Non avremmo più bisogno di continuo ampliamento di discariche, avremmo meno “munnezza varia” importata e meno malattie.
Normalissimi amministratori, completamente liberi da pressioni e stimoli vari, sposerebbero questa linea.
è corretta l’analisi di sos costa jonica. Sbagliata o tendeziosa o non aggiornata la notizia. Circa i commenti dell’UGL sono paragonabili a quelli di Angelino per Matera: ‘na macchietta!
Sig Abiusi disinformato sara’ lei .Lo chieda al nostro sindaco se la Ola e’ “imprecisa”e se la regione ha bisogno delle sue difese d’ufficio non nuove sulle vicende ambientali
Caro Franco, come Pino Passarelli, sono il referente del Comitato Sos Costa Jonica.
Posso assicurarti che il mio primo contatto con Pio Abiusi, sull’erosione costiera e le varie cause, è stato più o meno dello stesso tenore del giudizio espresso da te. Successivamente ho avuto modo di verificare ed apprezzare la buona fede delle proprie idee ed affermazioni ed è cominciato un lavoro che si è allargato a varie tematiche, dall’inceneritore che Lucana Ambiente voleva costruire a Bernalda, di cui parlavo nalla nota come sos, alla sensibilizzazione alla raccolta differenziata finalizzata al riciclo, al no alle dicariche-traffico rifiuti-inceneritori, ai contatti con il prof. Ortolani con cui si sta lavorando a nuove soluzioni del problema erosivo legato ai porti.
Allo stesso tempo grazie ad Antonio Bavusi e alla OLA abbiamo potuto avviare varie iniziative di tutela ambientale.
Ciò che mi sento di dire è di non cadere nell’errore di fare la guerra tra noi disperdendoci e vanificando in pochi minuti un lavoro di sensibilità durato, a volte, anche anni.
Ho letto la sentenza del TAR di cui si parla e potrebbe essere una buona cosa discuterla pubblicamente.
Continuate nel lavoro che state facendo, sapendo che come ci si distrae un attimo ti trovi un inceneritore-gassificatore, un inceneritore-centrale a biomassa o un discarica sotto casa.