La notizia certa è che il Comune di Matera ha appaltato all'impresa "Pascolo" di Napoli i lavori di riqualificazione e recupero funzionale degli immobili all'interno dello stadio "XXI Settembre-Franco Salerno". Il comunicato fu diffuso l'otto gennaio scorso.
In particolare, i lavori, che prevedono un investimento di 592 mila euro, riguardano la manutenzione
straordinaria della palestra e relative pertinenze della sala schermistica, collocata sotto la gradinata est, la riqualificazione della palestra coperta di pallavolo che è sotto la tribuna centrale, la realizzazione di un campo di
calcetto, la sistemazione a verde delle aree libere e il completamento dell'impianto di irrigazione. La durata degli interventi è fissata in 180 giorni.
C'è da considerare poi l'aspetto sportivo legato ai timori di un cambio di destinazione d'uso dell'area relativa allo stadio XXI Settembre-Franco Salerno. Il Fc Matera è in piena zona play-out e dovrà affidarsi ai play-out, nella migliore delle ipotesi, per conquistare la salvezza in serie D. Il calcio biancoazzurro è dunque in un momento particolarmente delicato e in una città piccola come Matera le chiacchiere da bar, le illazioni e le ipotesi più fantasiose sono all'ordine del giorno. Secondo alcuni lo stadio XXI Settembre-Franco Salerno dovrà lasciare il posto ad un parco giochi attrezzato. Sarà vero? Riportiamo il comunicato diffuso da Liborio Nicoletti, che ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale nella giunta Porcari. A voi il giudizio sull'intervento e la possibilità di replicare sul nostro blog.
Michele Capolupo
Matera, ormai, sembra una città vittima di un distaccamento spazio-temporale dell’antica Grecia.
I suoi amministratori vivono, o forse sarebbe più giusto dire vegetano, nelle lontane e fumose cime dell’olimpo, rendendo inaccessibili ai concittadini strategie, opere e pensieri che intendono portare avanti per far progredire la nostra città.
E come nell’antica Grecia, anche a Matera c’è uno Zeus che, dall’alto del suo potere, lancia fulmini e saette sul popolo.
E cosi il 4 marzo 2008 sulla stampa locale, il nostro Sindaco tuonava contro “Pigrizia e Inerzia di partecipazione della Città”; probabilmente aveva messo nel dimenticatoio l’esaltante affluenza alle urne dei materani in occasione delle ultime comunali.
Affluenza indice di una urgente richiesta di cambiamento delle logiche politiche, per dare una svolta decisiva alle sorti della città.
E invece, anche i materani sono stati traditi dal loro Zeus, che, con la sua condotta politica, si è abbattuto sulla voglia di rinnovamento dei concittadini, annientandola, così come si abbatterebbe un veemente uragano su una candela.
Quando la cittadinanza non vive a contatto con i propri alter ego divini, pensa che probabilmente sulle alte cime del palazzo comunale accadano chissà quali sublimi e decisive opere per il rilancio sociale politico ed economico; salvo poi rimanere delusi, proprio come i greci quando scoprivano le scappatelle tutt’altro che sublimi del loro Zeus.
Infatti, sempre dalla stampa, si apprende che il Sindaco vorrebbe totalmente cancellare lo stadio comunale, uno dei simboli storici della nostra città, per farne uno più piccolo in periferia ed adibirne l’attuale zona a parco verde pubblico.
La situazione, in cui versa oggi Matera, mi fa venire in mente una storiella che qualche anno fa mi toglieva il sonno piuttosto che conciliarmelo.
Ve la racconto: c’era una volta, nel regno di non molto lontano, una città in cui il potere economico (principalmente rappresentato dalla parte più malvagia della famiglia del Mattone) ed il potere politico (una sorta di accozzaglia paludosa di loschi personaggi di destra e di sinistra uniti sotto il segno degli affari) andavano a braccetto e decidevano le sorti della città stessa.
Un giorno decisero che lo storico stadio comunale avrebbe potuto fruttare fior di affari. Cosi, d’accordo con una dirigenza sportiva collusa e venduta, cercavano di affossare le sorti sportive della squadra cittadina, costretta in zone della classifica che non facevano onore alla sua storia.
Per fortuna alla città rimaneva l’orgoglio e la voglia di non farsi calpestare la dignità da parte di quei loschi figuri; orgoglio e forza che ben si notavano all’interno della tifoseria, legata non ai viscidi affari, ma alla squadra della propria città e ad una maglia rappresentativa di quei valori sportivi, ma anche morali e sociali, che sono alla base di ogni civiltà sana.
Questa tifoseria mi ricorda quella del Matera; speriamo rimanga l’unica analogia tra la storiella e la realtà.
Documento sottoscritto da Liborio Nicoletti, ex consigliere comunale di maggioranza nella giunta Porcari.
LA REPLICA DEL SINDACO DI MATERA AVV. EMILIO NICOLA BUCCICO
“Ho sempre detto, e qui lo ribadisco, che l’area dello stadio comunale di Matera resterà a destinazione pubblica”. Il Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico ha voluto precisare alcuni aspetti in merito alla questione stadio XXI Settembre, sollevata nei giorni scorsi a mezzo stampa e ancora una volta male interpretata. “Nessuno ha mai detto che verrà costruito un campo sportivo più piccolo di quello attuale – afferma il primo cittadino -. Al massimo, se mai si studierà la possibilità di delocalizzare lo stadio, sarà per costruirne uno più grande nell’ambito possibilmente di un complesso polisportivo che comprenderà diverse altre strutture. Resta fermo che, qualora la decisione sarà nel senso di spostare lo stadio, l’area dove sorge l’attuale campo continuerà ad essere fruita pubblicamente dai cittadini e, tra le tante soluzioni, è ipotizzabile un parco verde pubblico”.