“Le previsioni di Unioncamere di 3.280 giovani lucani under 30, di cui 1.940 in provincia di Potenza e 1.340 in quella di Matera, che saranno assunti da imprese entro la fine dell’anno (su un totale di oltre 120mila giovani con meno di 30 anni, 29mila dei quali al di sotto dei 24), in linea con la tendenza indicata dal nostro Centro Studi, conferma che il tempo per affrontare l’emergenza occupazione giovanile sta scadendo con il rischio che in autunno il disagio sociale possa crescere ulteriormente”. A sostenerlo è il segretario regionale della UIL Carmine Vaccaro sottolineando che “preoccupa non solo il numero irrisorio di assunzioni ma persino il raffronto con il 2012 che segna un calo del 5,6 per cento (94 unità in meno). C’è da riflettere inoltre sulle professionalità richieste per orientare in maniera più efficace gli interventi di formazione-qualificazione professionale e lo strumento dell’apprendistato in attesa dell’attuazione dei primi provvedimenti del Governo con l’introduzione del “bonus occupazione”. Guardando alle professioni, uno su quattro dei giovani da assumere viene richiesto nell’ambito delle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e tecniche; oltre uno su due potrà trovare spazio nelle professioni esecutive nel lavoro di ufficio o professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi”.
Per Vaccaro la “malattia del coraggio” di cui ha bisogno la Basilicata trova nella questione del futuro dei giovani nuovo terreno fertile e Il cambiamento non può essere fatto dalla stesse persone che ci hanno condotto qui. Per il sindacato – aggiunge il segretario UIL – c’è poi un problema di rappresentanza anche tra i giovani: dobbiamo costruire un sindacato dei giovani e per i giovani, che si propone di contribuire a creare le migliori condizioni possibili per l’approccio delle nuove generazioni al mondo del lavoro, affinché quest’ultimo non si trasformi, come spesso accade in questi momenti di profonda crisi, in un’impresa impossibile da affrontare, tra l’altro, in completa solitudine. Di qui la necessità di rilanciare il progetto Uil Giovani in quanto l’obiettivo che ci proponiamo è che siano proprio i giovani a proporre iniziative di carattere formativo e informativo in grado di rendere meno tortuoso il percorso che porta ad un’occupazione sana. Vogliamo, in sostanza, che siano i giovani a proporre soluzioni all’assenza di tutela nel quale verte il lavoro precario, spesso e volentieri esclusiva proprio di chi si è affacciato da poco al mercato occupazionale Ma il coinvolgimento e l’”investimento” sul mondo giovanile deve essere a “360°”. La UIL Giovani ha come traguardo quello di divenire un cantiere di idee per tante associazioni giovanili che, con la propria attività nei differenti settori del settore sociale, dall’ambientalismo allo sport, vorranno contribuire a creare una nuova coscienza civica in cui l’uguaglianza e il rispetto siano i pilastri sui quali costruire il futuro delle prossime generazioni”.
Ago 21
Occorre imparare il tedesco o perlomeno l’inglese e scappare tutti da questo paese del balocchi