"L´aumento del prezzo del pane e il fenomeno che sta causando proteste dei consumatori, mette ancora una volta alla berlina i panificatori, come unici responsabili dell´incremento delle tariffe". Lo sostengono Cna e Confesercenti in una nota.
"La riduzione del 20% nel consumo dei carburanti conseguentemente al notevole aumento subito dagli stessi negli ultimi mesi indicano una trasformazione delle abitudini degli italiani, meno disponibili a muoversi con l'autovettura se non quando è proprio indispensabile e dunque a consumare". La soluzione, secondo le due associazioni di categoria, non è nella realizzazione, in casa, del pane . "Si tratta – spiegano – di una possibilità che, aldilà dell´entusiasmo iniziale, non consenta un risparmio significativo, tenuto conto delle materie prime occorrenti, dell´utilizzo dell´energia e del dispendio di tempo.
Né va sottaciuto – proseguono le due associazioni – che i prezzi alla produzione del gruppo " granaglie e prodotti amidacei ", che comprende le farine, sono aumentati, tra gennaio 2007 e gennaio 2008, del 28,5%, secondo i dati resi noti dal Ministero delle Politiche agricole". Come ha sottolineato anche il Garante dei Prezzi, Antonio Lirosi, l´aumento medio del prezzo del pane si è attestato sul 12,6% per un fenomeno che non è di natura speculativa.
"Bene ha fatto il garante – aggiungono – a suggerire alcuni accorgimenti utili anche a sfatare la leggenda negativa che grava da mesi sulla categoria dei panificatori. Le nostre associazioni si faranno tramite di segnalare le iniziative indicate dal Garante tra cui quelle di procedere dal 15 marzo al 15 aprile a sconti sulle qualità di pane più diffuse e offerte di vendita promozionale nelle ultime ore della giornata".
Mar 19