I genitori degli alunni della scuola Media “Torraca” di Matera, che continuano la battaglia per scongiurare l’annessione della succursale di piazza degli Olmi alla scuola media Nicola Festa secondo quanto approvato dal piano scolastico regionale, si sono riuniti per fare il punto della situazione in seguito alla decisione del Tar Basilicata di respingere il ricorso presentato dalla Provincia di Matera e dal Comune di Matera, ricorso che adesso tenta la strada dell’appello al Consiglio di Stato secondo quando annunciato dall’avvocato Franco Carrozzo.
I genitori e i docenti della Torraca hanno rimarcato durante l’incontro il danno provocato alla scuola da una scelta scellerata e non condivisa. La Torraca infatti, perdendo la succursale di Piazza degli Olmi dovrà fare i conti con docenti in sovrannumero e quindi ne scaturirà l’interruzione della continuità didattica a favore dei propri alunni e l’ interruzione del diritto allo studio degli strumenti musicali di violino, chitarra, pianoforte e clarinetto garantito agli alunni della “Torraca” di piazza degli Olmi.
Una genitrice ha confermato che non c’è rassegnazione da parte del comitato dei genitori: “In questi giorni stiamo commemorando la morte di uno dei più grandi personaggi storici, il giudice Falcone , il quale per aver lottato e creduto nella giustizia sappiamo tutti che atroce fine abbia fatto. Bene non vorrei di certo dire che noi, combattenti genitori della Torraca, rischiamo di fare quella fine, ma vorrei solo esprimere in questo modo l’ indignazione verso i nostri politici locali che , credo, siano andati oltre i limiti del clientelismo senza vergognarsi di calpestare la dignità altrui: addirittura sono da “infarto” , come è successo all’ avvocato Carrozzo (colpito da infarto dal ritorno da Potenza dopo la seduta al TAR di Basilicata – ndr). A nome di tutti noi genitori di Piazzza degli Olmi, i cui propri figli rischiano di non avere più diritto allo studio dello strumento per problemi di organici in entrambe le scuole , Torraca e N. Festa, e da parte di coloro che ancora ci credono alla Democrazia e alla Giustizia, è bene che i nostri , anzi i politici, anche coloro che non sono stati scelti da noi , sappiano che la nostra lotta , definita civile quasi da prenderci in giro in uno degli incontri alla Regione da alcuni suddetti, andrà oltre : non solo sosterremo la Provincia, a cui siamo infinitamente grati della fervida solidarietà dimostrataci sin dall’inizio pur incontrando difficoltà , ma arriveremo a denunciare le nostre vicissitudini per vie mediatiche a livello nazionale. Qui stiamo vivendo un vero e proprio abuso di potere calpestando non solo la nostra dignità di individui ma anche la nostra libertà di pensare e di esprimerla. Si ricordino i Signorotti locali che Repubblica significa “potere del popolo” ; quindi fra qualche anno, se non prima , si avvicinano le elezioni e se in alcune città hanno avuto il coraggio di esprimere il loro disappunto tentando di cambiare le attuali politiche amministrative, noi pur in un numero minimo, lotteremo fino in fondo per la nostra giusta causa giustizia e democrazia”.
Michele Capolupo