I Carabinieri del Comando Stazione di Policoro, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto M.A. (classe 1965), censurato e M.R. (classe 1988), con precedenti di polizia, rispettivamente padre e figlio, nella flagranza dei delitti di lesioni personali in danno di due loro conoscenti, danneggiamento aggravato, tutti in concorso tra loro, nonché di furto aggravato.
La notte del 24 agosto 2013, una pattuglia del Comando Stazione è intervenuta a seguito della richiesta di soccorso di un giovane policorese con precedenti di polizia che, a seguito di un litigio con i citati soggetti arrestati, scaturito a suo dire per futili motivi, era rimasto vittima unitamente ad un suo conoscente di una brutale aggressione consumata nel centro urbano di Policoro. In particolare, dopo una discussione, i citati M.A. (classe 1965) e M.R. (classe 1988), hanno aggredito i due con calci e pugni, sferrando contestualmente mediante utensili vari ed un mattone, dei colpi ai parabrezza, ai finestrini ed alla carrozzeria dell’utilitaria in uso ad una delle vittime dell’aggressione, provocando danni ingenti. Successivamente, approfittando dell’allontanamento dal luogo delle parti offese, il solo M.R. (classe 1988) ha anche asportato dal portabagagli del citato veicolo cinque fusti contenenti complessivamente 110 litri circa di gasolio per autotrazione. A seguito delle lesioni riportate, uno dei due giovani aggrediti faceva ricorso alle cure dei sanitari del locale Ospedale Civile “Giovanni Paolo II”, ove veniva giudicato guaribile in 15 giorni, avendo riportato un trauma cranico facciale non commotivo e diverse contusioni a livello addominale. I militari intervenuti sul posto, coordinati dal Comandante della Stazione, attivatosi immediatamente alla luce della gravità dei fatti, predisponevano con l’ausilio di una gazzella dell’Aliquota Radiomobile un efficace dispositivo finalizzato al rintraccio degli aggressori che venivano fermati poco dopo, identificati e tratti in arresto nella flagranza dei reati sopra citati.
Espletate le formalità di rito gli arrestati, in considerazione della loro pericolosità sociale e della gravità dei fatti contestati, venivano tradotti presso le proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di turno presso la Procura di Matera, Dr.ssa Alessandra Susca, in attesa del giudizio di convalida dell’arresto.