Nel pomeriggio del 27 agosto 2013, in località Metaponto del Comune di Bernalda, personale militare dipendente dell’Ufficio Locale Marittimo di Policoro, su coordinamento dalla Capitaneria di Porto di Taranto, ha eseguito un provvedimento di sequestro disposto dalla competente Autorità Giudiziaria di Matera, di un’area di complessivi mq. 4.250 appartenente in parte al pubblico demanio marittimo ed in parte patrimonio dello Stato, abusivamente occupata da una società che esercitava al suo interno varie attività commerciali.
In particolare gli uomini della Guardia Costiera di Policoro, nell’ambito dell’operazione di vigilanza denominata “Mare Sicuro”, svolta lungo il litorale Jonico della Provincia di Matera, ha condotto un’accurata indagine presso tale struttura, rilevando che al suo interno erano stati realizzati una pescheria, un ristorante ed uno stabilimento balneare con area parcheggio asservita, senza essere in possesso dei prescritti titoli concessori che autorizzino l’occupazione della medesima area.
Il sequestro ha portato alla conseguente chiusura delle attività commerciali svolte nell’area occupata senza titolo e dei manufatti ed attrezzature rinvenuti all’interno.
Il titolare dell’esercizio commerciale in questione è stato denunciato penalmente per occupazione abusiva di pubblico demanio marittimo e di patrimonio dello Stato.
L’intervento condotto dai militari della Guardia Costiera ha quindi consentito l’accertamento dell’ennesimo reato commesso ai danni dell’ambiente costiero, in totale spregio delle pertinenti norme vigenti, in un’area, tra l’altro, sottoposta al vincolo paesaggistico-ambientale.
In qualità di difensore della signora Lopatriello Maria Carmela, in relazione alla notizia pubblicata l’avvocato Rossana Florio ha inviato la seguente precisazione, che riportiamo integralmente.
“La vicenda è semplicemente riconducibile ad un ritardo nel rinnovo del contratto di concessione demaniale dello stabilimento. Pertanto non sussiste l’ipotesi di occupazione abusiva e tanto meno di azioni ai danni dell’ambiente costiero. La vicenda sarà chiarita al più presto nell’ambito della competente autorità giudiziaria”.
intervento alquanto intempestivo
Aspettiamo il comunicato stampa di difesa di Confesercenti. Anche questa volta, come già successo per Matera, dovrebbe avere tutti i (suoi) motivi per parlare di intervento repressivo.
Sempre più spesso, ormai, molti vogliono far credere che la legalità è antieconomica e (addirittura e paradossalmente) “fuorilegge”.
MIo caro Andrea, ti invito a leggere l’ultima parte dell’articolo di SassiLive che ti riporto di seguito per facilitarti la lettura: “La vicenda è semplicemente riconducibile ad un ritardo nel rinnovo del contratto di concessione demaniale dello stabilimento. Pertanto non sussiste l’ipotesi di occupazione abusiva e tanto meno di azioni ai danni dell’ambiente costiero. La vicenda sarà chiarita al più presto nell’ambito della competente autorità giudiziaria”.
Questo è per farti capire che le leggi vanno capite e sapute applicare, per fortuna non viviamo più in uno stato patriarcale.
Non è la legge ad essere diventata fuori-moda, bensì i cittadini che in alcuni casi risultano più informati e quindi incaxxxti rispetto ad altri cittadini medi.
Quello che scrive l’avvocato difensore degli accusati non è legge, ma difesa tutta da verificare davanti alla LEGGE
Vedo che Berlusconi (condannato in via definitiva per frode fiscale) ha seminato bene. Infatti per lui neanche la condanna definitiva è ormai legge. E le campane gli fanno eco. Povera Italia.
Comunque, si resta sempre in attesa del comunicato di Confesercenti
D’accordo con “andreapiovani”, e mi chiedo anche: questa attività aveva le autorizzazioni sanitarie e una partita IVA, chi glieli ha dati senza una regolare concessione? E’ il caso che si vada oltre con le indagini per far emergere altro abusivismo che certamente c’è e anche le responsabilità penali di chi occupa un posto pubblico che dovrebbe essere al servizio dello Stato per la tutela della legalità.
abbiate pietà di noi poveri commercianti dopo tutto cerchiamo di portare il pane a casa come tutti voi , la ferrari e la villa con piscina propio non ce la possiamo permettere
Caro Silvio qui non parliamo di lievi omissioni o piccole negligenze nella conduzione dell’ attività commerciale bensì di anarchia totale e ciò non va bene,pensiamo ai lidi che versano e pagano il dovuto.