In riferimento alla morte della neonata, avvenuta presso il P.O. “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, dove era stata trasferita, la Direzione Strategica dell’ASM rende noto che: “come da prassi aziendale ormai consolidata, è stata avviata un’indagine interna per verificare la correttezza del percorso clinico diagnostico seguito dagli operatori ed individuare le ragioni del decesso.
Dalle prime risultanze dell’indagine preliminare è emerso che nel caso specifico, rispetto anche ad altri eventi recenti, non sono state rilevate violazioni di procedure assistenziali e organizzative.
L’Azienda ha tutto l’interesse a comprendere quanto accaduto in una struttura, quale l’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del P.O. di Matera, che vanta circa 1200 parti all’anno con un indice di parti cesarei ben al di sotto della media nazionale e regionale.
Va inoltre detto che anche nelle strutture sanitarie più efficienti e tecnologicamente avanzate del mondo occidentale, la morte neonatale è un evento avverso che, purtroppo, pur se in basse percentuali, può verificarsi.
Comunque l’indagine interna avviata e i risultati degli esami disposti dal magistrato competente potranno definire meglio quanto accaduto, determinando l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza di questa Azienda.”
Il decesso avvenuto dopo il trasferimento di urgenza dall’Ospedale Madonna delle Grazie al Miulli di Acquivava delle Fonti
“La morte della neonata, verificatasi a seguito di un trasferimento di urgenza dall’Ospedale Madonna delle Grazie al Miulli di Acquaviva delle Fonti rappresenta un grave episodio, le cui cause e le eventuali responsabilità sono ancora da accertarsi, ma che indubbiamente impongono rigore e celerità nell’espletamento di tutte le procedure previste in circostanze di questo genere”.
E’ quanto ha dichiarato l’Assessore alla Salute, Attilio Martorano, spiegando le ragioni per le quali ha chiesto al Direttore Generale dell’Asm, Vito Gaudiano, una relazione dettagliata sugli eventi che hanno preceduto l’episodio, sulle modalità di intervento e sulle circostanze che hanno indotto il trasferimento presso il nosocomio pugliese.
Interrogazione (a risposta scritta)
Premesso che una bimba neonata è morta ieri all’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) dopo il trasferimento dall’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera subito dopo il parto;
tenuto conto che è in corso un’inchiesta della Procura della Repubblica di Matera che indaga per “omicidio colposo”;
il sottoscritto chiede di interrogare l’Assessore alla Sanità, Attilio Martorano, per sapere se non ritenga opportuno, in contemporanea con l’indagine della Magistratura che farà il suo corso, istituire una commissione di indagine interna con l’obiettivo, in tempi ravvicinati, di ripristinare all’interno dei Reparto Ginecologia-Ostetricia-Neonatalità dell’Ospedale di Matera la serenità necessaria per il prosieguo della normale e delicata attività.
Non si può sottovalutare il clima di apprensione tra le donne in stato di gravidanza che si rivolgono alle strutture ospedaliere di Matera e del Materano (come di mariti e familiari), dell’intera comunità di Bernalda, dopo la morte della neonata che fa seguito ad un altro doloroso avvenimento di morte di una giovane madre, l’8 settembre 2010, nell’ospedale di Policoro dopo un parto cesareo di due gemelli. In quell’occasione, l’Asm aprì un’inchiesta interna per accertare quanto accaduto, sospendendo due medici, successivamente reintegrati a conclusione dell’indagine. Ritengo pertanto che sia doveroso fare altrettanto, di intesa con Asm e direzione sanitaria dell’Ospedale di Matera, per il caso più recente della bimba morta.
Nicola Benedetto, consigliere regionale dell’Italia dei Valori
Neonata morta: interpellanza urgente alla Regione Basilicata della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa.
Forse quello del caso della neonata di Bernalda nata a Matera e deceduta dopo essere stata trasportata in elisoccorso all’ospedale di Acquaviva delle Fonti (BA), è l’ennesimo caso di una malasanità annunciata e nuovamente registrata in provincia di Matera.
La CVDP chiede al Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e all’Assessore alla Sanità Attilio Martorano di sapere qual è lo stato reale della competenza professionale, dell’affidabilità, nonchè della saturazione dei posti letto nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera.
In questi ultimi mesi sono giunte, sia dalla stampa che da diversi cittadini, voci allarmate relative a una oggettiva insufficienza organizzativa, professionale e del numero dei posti letto a disposizione delle gestanti della provincia di Matera, costrette a rivolgersi a quella struttura anche a seguito dei ridimensionamenti operati sugli altri presidi ospedalieri di tutta la provincia.
Gli effetti del frequente sovraffollamento di reparto segnalato a Matera risultano essere stati in alcuni casi:
– il ricovero di partorienti presso altri reparti dello stesso ospedale, non idonei allo scopo;
– la non accettazione o rinvio nelle località di origine di donne giunte all’ospedale al termine della gravidanza o con le contrazioni in corso;
– qualcuna, addirittura, subito dopo essere tornata a casa ha dovuto pericolosamente partorire fra le mura domestiche;
– mamme e neonati dimessi sempre più spesso frettolosamente, con la riduzione dei periodi di osservazione cautelativa ospedaliera e forse alla base di precipitosi ricoveri succedenti, conseguenti a complicanze intervenute;
A ciò, si aggiungano anche le carenze di un adeguato servizio di terapia intensiva neonatale che, forse, avrebbe salvato la vita alla neonata deceduta.
Ai rappresentanti istituzionali della Regione Basilicata lo scrivente movimento chiede quindi di sapere se, per quanto descritto, esiste un sistema di monitoraggio o di acquisizione delle segnalazioni relative ai disservizi o ai disagi subiti dalle utenti della struttura, e se, alla luce di quanto accaduto, non dovessero ritenere utile avviare anche un’inchiesta in Quarta Commissione consiliare, oltre a quella della Procura in corso, per l’acquisizione delle dirette testimonianze degli operatori del reparto Ostetricia e Ginecologia di Matera, soprattutto per verificare se i disservizi segnalati siano da mettere in relazione alle direttive strategiche impartite dalla Direzione Sanitaria e Generale dell’ASM.
Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa.